Si è svolto l'altra settimana a Toronto la 18ª edizione di "Premio Italia nel Mondo". Il
riconoscimento, la cui nascita risale al 1994, ha lo scopo di celebrare quelle che sono le principali personalità di origine italiana che vivono nei diversi continenti. "Premio Italia nel Mondo" non ha confini, nel vero senso della parola, geografici, ma anche per quello che riguarda i campi in cui gli italiani si fanno onore. Così si passa dalla cultura ai differenti settori professionali, dal mondo della imprenditoria fino alla filantropia. In prima fila in
questa edizione il presidente della fondazione che assegna i premi, il prof. Alberto Di Giovanni che è anche il rappresentante per il Canada, poi ancora altri esponenti provenienti dall'Italia, parlamentari, autorità locali e testimoni di diversi settori del mondo del lavoro e della cultura. La sorpresa in questa occasione l'ha fornita Justin Trudeau, il primo Ministro del Canada che è voluto intervenire alla consegna dei riconoscimenti. Per l'Italia, tra gli altri, l'on. del PD Francesca LaMarca, eletta nella Circoscrizione Estero, ripartizione Nord e Centro America. Durante la presentazione dei premi c'è stato, da parte della fondazione, un tributo alla memoria di uno degli italo-canadesi più illustri, recentemente scomparso, Sergio Marchionne protagonista principale in quella che è stata la rinascita del settore automobilistico in Italia come negli Stati Uniti, che è stato ricordato da tutti i presenti, oltre 700 persone. Per l'edizione 2018 di "Premio Italia nel Mondo" sono stati consegnati i premi alla scrittrice Licia Canton, il banchiere Fausto Gaudio, il sindacalista Joseph Mancinelli e infine l'imprenditore Toni Varone. "Come unica parlamentare italiana nata in Canada - ha sottolineato l'on. LaMarca nel suo breve intervento - sono onorata di poter rappresentare queste due grandi nazioni". Poi un pensiero alla terra dove è nata: "Ringrazio il Canada - ha concluso l'esponente del PD - per essere stato il terreno fertile che ha permesso alla creatività, alla imprenditorialità, al talento e all'impegno degli italiani di crescere e affermarsi".