In Val di Fiemme, una delle principali valli dolomitiche, in poche ore il forte vento ha abbattuto più alberi di quanti ne possano tagliare tutti i boscaioli del Trentino in 3 anni.
I tecnici dell’ufficio foreste della Provincia autonoma di Trento hanno calcolato che si tratta di un milione e mezzo di metri cubi di legname, mentre probabilmente il numero di piante abbattute supera questa cifra.
Le immagini sono drammaticamente eloquenti. “Strisce di bosco, larghe fio a 200 metri, completamente rase al suolo”, ha dichiarato Ugo Rossi, governatore uscente del Trentino. Le foreste di abete rosso, simbolo del Natale sulle Dolomiti, sono state devastate dai venti di 120 km/h, che hanno sradicato e sollevato gli alberi, abbattendoli come tanti birilli.
Si stima, inoltre, che circa 400 km di strade forestali necessiteranno di interventi, per non
parlare dei ponti crollati, delle abitazioni e delle aziende danneggiate e dei problemi relativi all’agricoltura: un disastro di enorme portata per il Trentino che potrebbe ritrovarsi a fare i
conti con centinaia di milioni di euro di danni e per il quale è stato chiesto lo stato di emergenza.