Partita ufficialmente sabato mattina, la Festa dell’Immigrato di Salto proseguirà durante tutta la settimana con una serie di iniziative volte a ricordare la storia di questo dipartimento del nord dell’Uruguay dove anche l’Italia ha esercitato una notevole influenza nelle correnti migratorie del secolo scorso. La Festa è diventata un tradizionale appuntamento della zona che riunisce le collettività straniere ed è giunta oggi alla sua diciannovesima edizione. Quest’anno l’evento è stato dedicato alla grande tradizione dei mestieri degli immigrati che portarono in queste terre saperi, conoscenze e tecniche dai loro rispettivi paesi contribuendo in maniera determinante allo sviluppo della città più importante dell’interno dell’Uruguay.
Organizzata dalla Unión de Inmigrantes de Salto, l’iniziativa alla quale partecipano oltre una ventina di nazioni, si è aperta con una rappresentazione dello sbarco degli immigrati al porto della città che affaccia sul Río Uruguay. Con vestiti d’epoca, valigie di cartone e quant’altro la rappresentazione è proseguita all’interno del vecchio edificio della dogana, prima destinazione comune a tutti i viaggiatori. La festa continuerà giovedì con l’inaugurazione di un’esposizione all’interno del Mercado 18 de Julio con diversi stand che rappresenteranno i paesi che metteranno in mostra al pubblico cultura, gastronomia e danze tradizionali.
Oltre alla classica sfiata lungo la calle Uruguay, all’interno di questa nuova edizione della Festa dell’Immigrato sono previste molteplici attività: mostre artistiche e culturali, laboratori dedicati ai mestieri degli immigrati, esposizioni di macchinari, oggetti antichi e anche itinerari turistici lungo le principali strade di Salto per scoprire la storia dei principali monumenti e delle costruzioni. "Iniziative come queste sono fondamentali per salvaguardare la nostra identità e la nostra storia e così poterle trasmettere alle nuove generazioni" ha spiegato a Gente d’Italia Maria Teresa Galvalisi, della Società Italiana che ha collaborato all’organizzazione della festa.
Come dimostra la nutrita partecipazione della locale collettività, la presenza italiana a Salto è ancora oggi molto forte. "Il tema scelto per quest’anno è molto interessante perché ci fa vedere da vicino le diverse realtà dei mestieri che facevano gli immigrati quando si radicavano qui. Notevole è stato il contributo italiano in diversi ambiti tra cui innanzitutto l’orticoltura e la viticoltura ma anche tra i calzolai, i fabbri e i lavoratori della lamiera. Attraverso l’esposizione dei macchinari dell’epoca" -ha concluso la Galvalisi- "saremo in grado di conoscere qualcosa in più sul nostro passato e ci auguriamo che questo possa essere ben apprezzato da parte del pubblico".
Matteo Forciniti