Reddito di Cittadinanza: sono, sarebbero 780 euro mensili a testa. Ma saranno 780 euro mensili a... scalare. Dai 780 euro andranno detratti, scalati una quota, due quote, tre quote e così via a seconda della condizione economica, sociale e reddituale di chi ne fa richiesta.
Se si abita in una casa e se ne è proprietari, insomma se non si paga a fine mese nessun affitto, dai 780 euro andranno scalati 280 forfait affitto. Quindi chi non paga affitto di Reddito di Cittadinanza ne avrà a fine mese 500 di euro e non 780.
Ancora: a scalare dai 780 il valore stimato di eventuali buoni mensa scolastica di cui si gode. E da scalare anche un tot nel caso si sia destinatari dell’attuale Rei (Reddito di inserimento, circa 300 euro già corrisposti a circa 300 mila persone). E un tot da scalare dai 780 euro se si percepisce un’indennità di accompagnamento per familiari disabili. Un tot da scalare ancora se si è titolari di una pensione sociale o di un trattamento naspi (disoccupazione).
L’entità di questi tot non è al momento definita dal governo. Non andrà scalato l’intero importo della prestazione sociale di cui si è titolari (non tutta la pensione sociale o l’indennità di accompagnamento). Ma ogni prestazione sociale avrà un suo valore standard che sarà definito e quindi scalato, tolto dai 780 euro teorici. La logica che ispira i 780 euro sì, ma a scalare in molti, moltissimi casi è quella di non consentire che si possa essere beneficiari di troppe e diverse voci di assistenza sociale. E di impedire così che prendere dallo Stato e dal Welfare un po’ di qua e un po’ di là e un po’ di qui e un po’ di lì porti a moltiplicare quei po’ fino a farne quasi un tanto. E qui c’è un problema, anzi un problemone.
Chi controlla, chi ha i dati, il personale, il compito di controllare di quante prestazioni sociali già usufruisce chi chiederà il Reddito Cittadinanza? Al momento al riposta è: nessuno. Qualcosa sanno i Comuni. Ma non sempre i Comuni dialogano con le Regioni. E i Comuni e le Regioni non hanno la stessa mappa informatica e non dello Stato, dei Ministeri.
A controllare e vigilare dovranno, dovrebbero essere i Centri per l’Impiego. Ma oggi i Centri ci sono. Però sono pochi e poco o niente organizzati e efficienti. Devono essere messi in piedi, lo riconosce anche il papà del Reddito Cittadinanza, m5S che ai Centri dedica un miliardo e migliaia di assunzioni. Problemone nel problemone: è possibile in soli tre mesi da gennaio a marzo mettere in piedi quasi da zero migliaia di Centri? O i Centri per l’impiego sia pure con tutta la buona volontà all’appuntamento di marzo 2019 altro non potranno fare che raccogliere domande e dire burocraticamente di sì a tutti, poi si vede?
Il problemone è talmente grosso ed evidente che la Lega chiede di istituire una sorta di tutore del Reddito di Cittadinanza: una Anagrafe Nazionale delle prestazioni sociali. Ottima idea ma... in tre mesi? Più di tre mesi non vuole M5S che vuole massimo ad aprile sia pagato il Reddito Cittadinanza. Sia pure a scalare, ma che sia pagato.
Già pagato a chi, a quanti? Problema dei problemi, il papà di tutti i problemi relativi al Reddito Cittadinanza. Sulla base di stime ufficiali ma fatte sui parametri Istat della povertà e non certo delle prestazioni sociali godute, i poveri, i destinatari del Reddito Cittadinanza sarebbero circa cinque milioni. Ma cinque milioni per 780 al mese per 12 mesi fa ben più dei soldi che ci sono nella Manovra del Popolo per il Reddito Cittadinanza. Se si divide quel che c’è in bilancio per cinque milioni per 12 mesi fa circa 150 euro a testa. E 150 è lontano assai da 780. E allora il governo, M5S compreso, ha bisogno, tanto bisogno, di diminuire la cifra di cinque milioni. O la cifra di 780 euro (di qui il meccanismo a scalare i 780). O di diminuire la cifra di 12, i mesi del 2019 durante i quali pagarlo il Reddito di Cittadinanza. P
artire da aprile, pagarne meno di 780 a testa, cercando di limare la montagna dei cinque milioni degli stimati aventi diritto. Quando dalla Lega si dice, si avverte, si segnala, si calcola che ci sono "notevoli complicazioni attuative" questo di si dice, anzi si constata. Ma M5S non può permettersi di non pagarlo da aprile, non può permettersi di non sbandierare un assegno di Stato a fine mese. Magari non proprio 780 euro, magari 780 a scalare. Di uno o più gradini. Abolita la povertà per la prima volta nella storia dell’umanità con 400/600 euro al mese per otto mesi e poi si vede? Per dirla con espressione della sua terra, Di Maio si è fatto un grosso, colossale, galattico... debito con la bocca. E i debiti fatti con la bocca, a chiacchiere e parole, si sa che raramente si onorano. Per questo a Napoli li chiamano così: debiti con... la bocca.