La Lega in Lombardia ci governa. E infatti dalla Regione Lombardia è partita una nota di indirizzo, prima sotto forma di mozione della Lega appunto, poi sotto forma di deliberazione appositamente votata in Consiglio.
La deliberazione dice: premi alle aziende che nei giardini e parchi pubblici non fanno (non fanno!) lavorare migranti, richiedenti asili e "presunti" (letterale) profughi. Quindi il messaggio e la scelta sono chiari: non fate lavorare i neri nel verde pubblico. E non è ovviamente una questione cromatica.
Impiegare i migranti ormai migrati in lavori di pubblica utilità, tipo far loro ripulire e manutenere giardini parchi? Tutte balle buoniste secondo la Lega in Lombardia. Buoniste e anti economiche. Già perché il caldo invito a tenere i neri fuori, fuori anche dal lavorare di zappa e vanga e rastrello e innaffiatoio, non è mica razzismo giurano alla Lega.
È pure economia. Tener fuori i neri risponde dice la Lega in Lombardia alla primaria esigenza del "Prima gli italiani". Quindi bisogna far lavorare nei parchi e giardini a raccogliere foglie e a riempire vasi e a spazzare e così via prima i disoccupati italiani. Non si ha grande notizia, almeno in Lombardia, di disoccupati italiani ansiosi di impugnare gli attrezzi da giardino (comunque tra un po’ arriva il reddito di cittadinanza… se ne troveranno ancor meno?). Però, però…non è solo prima gli italiani. È che se lavorano i neri non è garantita la "professionalità".
Così scrive nero su bianco la Lega in Lombardia. Professionalità…si sa: i neri sono superficiali, pigri, ignoranti, non sanno, non imparano, sporcano. Spiega la Lega in Lombardia quanto sia incauto e enti economico mettere piante e alberi e aiuole lombarde in mano ai neri. Finisce che le danneggiano (inquinano?). Non c’è scritto ma è evidente il pensiero: quelli ci fanno la pipì dentro e sopra! Quindi premio a chi non fa lavorare migranti, richiedenti asilo e presunti profughi al verde pubblico. Bisogna fare così perché farla diretta, vietare direttamente che i neri lavorino in giardini e parchi e quindi magari mettano radici, pare non si possa, pare ci sia di mezzo una Costituzione italiana e anche una qualche roba internazionale sui diritti umani.
E poi vietare sarebbe, forse, razzista un po’. Invece premiare chi non fa lavorare i neri non è razzismo, è solo economia e buona amministrazione. Coi nei in giro lavorare, osservano e motivano quelli della Lega in Lombardia, chi garantisce la sicurezza, l’ordine pubblico? E poi ci sono spese, bisogna anche assicurarli. Quindi azienda che fai lavorare e dai lavoro al nero io governo della Lombardia non dico che non ti do l’appalto, però i soldi, il premio li do a chi, alla’azienda che non li fa lavorare. Capito? E che nessuno dica sia razzismo. È loro che sono neri e che quindi stonano col verde.