Dopo dodici mesi di ricerche infruttuose, polemiche, tensioni e misteri ecco che la sagoma del San Juan ha dato notizie di sé. Lo scafo del sottomarino argentino sparito nel nulla un anno fa è stato localizzato a 900 metri di profondità e a una distanza di circa 500 km dalla costa.
Il sospiro di sollievo dei familiari delle vittime, desiderose almeno di recuperare le salme e di dar loro degna sepoltura, è stato però gelato dai primi commenti delle autorità. Tanto per cominciare, il San Juan non sarà recuperato, per lo meno non subito.
"Troppo complicato e costoso, un eventuale recupero rischia di pregiudicare l'integrità della prova", il commento del giudice che da un anno ha in mano la causa sull'incidente. Secondo quanto riferisce la Marina argentina, lo scafo sarebbe "totalmente deformato e disarticolato a causa di un'implosione".
Rino Dazzo