Gli agricoltori italiani si mobilitano e scendono in strada per chiedere di fermare immediatamente le agevolazioni concesse alle esportazioni di riso in Europa da paesi asiatici come Cambogia e Birmania.
Organizzato un blitz nel Vercellese, culla della coltivazione di riso in Italia, alla vigilia del consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Unione Europea. Un migliaio i coltivatori che hanno aderito alla manifestazione, supportata dalla Coldiretti.
"Nonostante le accuse di sfruttamento del lavoro anche minorile, i due paesi asiatici godono tuttora da parte dell'Unione Europea del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime EBA (tutto tranne le armi)", denuncia l'associazione dei coltivatori.
"Il risultato è che il regime preferenziale di scambi ha consentito di far crescere vertiginosamente le esportazioni di riso verso l'Ue (da circa 9mila tonnellate del 2012 a 360mila nel 2017) e fatto crollare le quotazioni della produzione nazionale che sono scese del 40% negli ultimi 2 anni", prosegue la nota.
"Ora finalmente la Commissione Europea ha riconosciuto il danno economico dovuto ai volumi di importazioni di riso e le violazioni dei diritti umani. Non è accettabile che l'Unione Europea continui a favorire con le importazioni la violazione dei diritti umani nell'indifferenza generale", conclude Roberto Moncalvo della giunta nazionale Coldiretti.