Se da una parte c’è chi cerca, come il MoVimento 5 Stelle, di mettere il silenziatore ai mezzi di informazione, c’è chi difende il pluralismo dell’informazione come il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, garante numero uno della Costituzione italiana. Non è la prima volta che il capo dello Stato difende a spada tratta il lavoro della stampa contro gli attacchi oramai quotidiani che i media subiscono da parte del governo gialloverde (sponda grillina).
E ieri libertà di stampa (con il necessario sostegno dello Stato), tutela delle minoranze e integrazione europea come prospettiva di crescita sono stati i punti toccati da Mattarella nel suo intervento alla cerimonia promossa a Merano (Bz) per i 130 anni dalla fondazione del gruppo Athesia. "130 anni sono tanti e sono una bella storia, nobile e di valore, contrassegnata e connotata con molta forza da due esigenze e due valori: quello della libertà di stampa e quello della tutela della lingua e della cultura della popolazione tedesca dell'Alto Adige e Sudtirol. Due valori importanti che Athesia ha tutelato e difeso con grande merito, come testimoniano le persecuzioni ricevute prima dalle autorità fasciste e poi da quelle naziste. La casa editrice è stata un punto di riferimento per la tutela della lingua, della cultura e dell'identità del gruppo di lingua tedesca del Sudtirol-Alto Adige" ha affermato l’inquilino del Quirinale, ricordando gli articoli 6 e 21 della Costituzione, rispettivamente sulla tutela delle minoranze e della libertà di stampa, sottolineandone lo stretto nesso: "Sono due valori che hanno un legame tra di loro, perché il primo diritto di manifestare il pensiero è di poterlo esercitare nella propria lingua e cultura" ha detto Mattarella, aggiungendo che "il rapporto tra la tutela delle minoranze e la tutela della libertà di stampa è un elemento importante della nostra Repubblica".
"La tutela delle minoranze non è solo un diritto fondamentale", ma "anche un interesse generale della Repubblica perché il confronto e il contributo delle varie identità è una ricchezza per qualunque Paese democratico" ha ribadito il capo dello Stato, rimarcando che "questa esigenza richiede anche sostegni dello Stato, perché questo possa avvenire con concretezza e senza ostacoli".
Il discorso di Mattarella coglie il plauso anche di Lorenzo Cesa dell’Udc: "Queste parole così chiare sono la risposta definitiva a qualsiasi tentativo di Di Maio e company di condizionare o di minacciare i giornalisti definiti con epiteti non degni di un vice premier. La libertà di stampa è un principio inviolabile e ha una ragione d'essere in ogni Paese che vuole definirsi democratico".