Una minaccia? Forse no. Probabilmente solo un avviso. Fatto sta Matteo Salvini non ha affatto digerito la fronda pentastellata, contraria al decreto sicurezza. “Votino sì oppure salta tutto” ha detto il ministro dell’Interno e leader della Lega in merito alla lettera firmata da 19 esponenti del Movimento 5 Stelle e inviata al capogruppo Francesco D'Uva attraverso cui viene messa in evidenza la scarsa "collegialità" nell'esame del provvedimento che "non trova, in molte sue parti, presenza nel contratto di governo ed è, in parte, in contraddizione col programma elettorale del M5s”.
Dopo aver incassato il sì del Senato, il testo arriverà in Aula alla Camera il 23 novembre. “Il testo serve al Paese e passerà entro il 3 dicembre, o salta tutto” ha intimato Salvini.
Luigi Di Maio prova a tranquillizzarlo: “Come capo politico del Movimento devo assicurare la lealtà del Movimento a questo governo. Il decreto si deve approvare. E' una questione di correttezza. Non ci si può rimangiare la parola”.