La Puglia è stata al centro della programmazione della Settimana della cucina italiana nel mondo a Miami, che si è svolta dal 12 al 18 novembre. La rassegna è stata articolata in una serie di eventi che hanno spaziato da seminari a masterclass con la chef Cristina Bowerman, da degustazioni di cibi e vini a speciali menù a tema in ristoranti italiani della zona e non sono mancate mostre e focus sulla letteratura culinaria nell’ambito della Fiera del Libro di Miami.
In particolare è stato presentato il libro di Pellegrino Artusi 'La scienza in Cucina e l’arte di mangiare bene' grazie alla collaborazione con la regione Emilia e Romagna e con Casa Artusi. Al Wolfsonian Museum è andato invece in scena “Made in Italy – MITA textile design 1926-76” che grazie a Palazzo Ducale di Genova ha presentato una serie di arazzi di Ponti, Depero e Sironi, a sottolineare l’importanza del design e dell’artigianato.
E’ stata comunque la cucina, e la dieta mediterranea in particolare, a prendere spazio nel calendario degli eventi. E’entrata nel menu di 1.400 studenti della Metropolitan international school, così come in quello dei crocieristi della nave Divina della Msc che, nel suo ristorante Eataly a bordo, si è concentrato sui prodotti d’eccellenza pugliesi.
Il consolato generale di Miami ha anche organizzato, insieme alla locale Camera di Commercio, il Culinary tour, per 40 food blogger, un percorso gastronomico attraverso quattro ristoranti italiani della città.
Poi ai fornelli la chef Cristina Bowerman ha tenuto due masterclass per chef americani e italiani al Miami Dade College Culinary Center che ha visto coinvolti anche gli studenti del Culinary Institute e di 6 istituti alberghieri italiani.
Particolare importanza è stata anche data agli aspetti economici e normativi per quanto riguarda l’importazione di prodotti controllati e di qualità negli Usa. Il mercato statunitense è il maggiore per i prodotti italiani fuori dall’Europa ed è in costante espansione. A questi temi è stato dedicato un seminario con la collaborazione con la Us food and drug administration e con la Camera di commercio.