UN CAMBIO DI LOOK- Rivoluzione simbolica nel Carroccio di Salvini. Rottamato il tradizionale verde padano per il blu "governativo", da qualche settimana, nella comunicazione ufficiale del partito (e sui social del ministro dell'Interno), sta facendo la sua comparsa il "Tricolore" come simbolo o logo affiancato agli slogan, a sostegno di testi e messaggi del vicepremier.
Esemplare la comunicazione attorno al decreto sicurezza e immigrazione: di fianco al titolo,
con l'hashtag "decreto Salvini", in tutti i cartelli preparati dallo staff comunicazione (coordinato da Luca Morisi) del leader della Lega, è apparso, infatti, il "simbolo" del decreto
legge, ovvero uno scudo azzurro e blu, nella parte inferiore, verde-bianco-rosso in quella
inferiore. I colori della bandiera italiana poi sono stati utilizzati come cornice di tutti i cartelli. Così come nei tweet dallo stesso Matteo Salvini. Il cambiamento non è solo formale
ma significativo, segno che la transizione verso il Partito-Patria, nazionale e sovranista può
dirsi ormai compiuta. Ancora più significativo se si rammenta che la trasformazione arriva
dopo oltre vent'anni di battaglie di partito contro il Tricolore, al grido di "Padania libera".
ABBANDONANDO LA VECCHIA LEGA- Oltre alla fase propriamente secessionista (1996-98), il Movimento fondato da Umberto Bossi nel febbraio del 1991, ha una lunga storia di attacchi feroci, fino all'insulto, contro la Patria ed i suoi simboli. Ma dall'arrivo alla guida del partito nel dicembre del 2013, l'attuale inquilino del Viminale ha avviato un percorso che ha portato alla trasformazione del Movimento "nordista" in un nuovo partito sovranista sul modello delle formazioni euroscettiche nazionaliste europee, come quella di Marine Le Pen in Francia.