Fray Bentos, capoluogo del dipartimento di Río Negro che affaccia sul Río Uruguay, è famosa per il suo Frigorífico Anglo, in passato una prestigiosa fabbrica di carne dichiarata nel 2015 dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità.
Molti di quegli operai che preparavano le scatolette di carne destinate a sfamare i soldati europei erano emigrati italiani che popolavano massicciamente la zona, specialmente tra il 1923 e il 1927 come riportato dai registri ufficiali. Il 20 settembre di quest’anno un’importante avvenimento ha coinvolto questa città: il sessantesimo anniversario della Società Amici d’Italia fondata nel 1958.
In realtà, come dimostra anche la storia del rappresentativo Frigorífico Anglo, la presenza italiana a Fray Bentos ha radici molto più lontane che risalgono al secolo scorso: nel 1891 venne creata la Società Italiana di Mutuo Soccorso che radunava gli emigrati e offriva loro assistenza specialmente in ambito sanitario e lavorativo.
"All’epoca" -ricorda l’attuale presidente Juan Pini a Gente d’Italia- "c’era una grossa popolazione, principalmente operai del Frigorífico ma non solo. Questa associazione era un importante centro socioculturale che aiutava gli emigrati che spesso arrivavano soli e senza informazioni alla ricerca di un lavoro. Poi però con il tempo le cose sono cambiate ed è iniziata una fase di declino".
La scomparsa dell’antica Società Italiana è un destino che accomuna diverse città dell’interno dell’Uruguay che hanno in seguito vissuto un riscatto delle proprie origini con la fondazione di nuovi gruppi. Fu così anche a Fray Bentos nel 1958 quando, parallelamente al declino della multinazionale anglo-tedesca, una nuova ventata di italianità arrivò nella città conosciuta come la cucina del mondo: "Un gruppo di italiani e discendenti si riunirono per offrire aiuto ai connazionali residenti nella zona in condizioni di difficoltà. Si decise di ripartire da zero e formare una nuova istituzione. Lo scopo principale era la solidarietà ma a questo si aggiunsero poi altre prerogative basate sul sociale e sul culturale".
Emblematica fu la data scelta per la fondazione -il 20 settembre, anniversario della Breccia di Porta Pia- che all’epoca era considerata come la festa nazionale degli italiani: "Manteniamo vivo lo spirito politico ed ideologico di quella data basata sulla ricerca della giustizia e della libertà e che ebbe conseguenze anche a livello internazionale. Ogni anno noi ricordiamo con un evento quella data e, nel farlo, rendiamo omaggio al grande contributo che gli italiani hanno dato all’Uruguay, essendo stati parte fondamentale dello sviluppo del paese".
Il presidente spiega che "in tutti questi anni il lavoro dell’associazione è sempre stato costante" e ciò ha permesso "la crescita di un’istituzione solida e concentrata principalmente sulla sfera sociale e culturale diventando un punto di riferimento per l’intero dipartimento". Una delle più importanti testimonianze della presenza italiana a Fray Bentos è data dall’Edificio Stella, originariamente di proprietà della Società di Mutuo Soccorso dove funzionava un cinema e attualmente nelle mani della Intedencia Municipal che sta provvedendo a restaurare l’immobile secondo gli standard dell’Unesco essendo una delle aree più importanti del centro storico.
Attualmente Amici d’Italia conta circa 300 soci attivi e organizza molteplici attività tra cui gli incontri in occasione della festa dei nonni, della festa della mamma e per la giornata dell’amico. "La commissione direttiva" -conclude Pini nel suo intervento- "agisce in forma onoraria per rafforzare i vincoli tra le due nazioni e difendere le radici italiane della nostra città. Lavorando insieme possiamo mantenere viva la grandezza e lo spirito dell’Italia".
(Matteo Forciniti)