Zapatero, già mediatore dell'infruttuoso dialogo sperimentato lo scorso anno a Santo Domingo, è stato da più parti criticato di essere troppo vicino alle posizioni di Maduro. "Rispetto tutte le opinioni", ha detto l'ex presidente ricordando pero' di essere stato nel paese 35 volte. "Un anno e mezzo fa il paese era sul punto di una guerra civile e io ero l'unico che stava lì. Ho riunito in una stanza d'hotel il governo e l'opposizione per cercare di frenare la pazzia della violenza. Fortunatamente si è fermata, anche se con cento morti. Per me questo è un valore superiore", ha sottolineato. La Spagna, soprattutto con il governo a guida socialista di Pedro Sanchez, è tornata a promuovere la via del dialogo per affrontare la crisi. Una strada che Madrid, non da sola, cerca di spingere all'interno dell'Unione europea tramite la creazione di un gruppo di contatto. Anche se, come ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza, Federica Mogherini, Bruxelles non abbandona la via delle sanzioni. "Non intendiamo modificare la nostra politica" e neanche "le sanzioni: tutto questo non è in discussione. Stiamo lavorando sulla possibilità di creare un gruppo di contatto internazionale e i contatti sono in corso, nella regione e non solo. C'è forte interesse da parte di diversi soggetti che potrebbero aderire subito al gruppo di contatto. Stiamo portando avanti il lavoro, gli Stati membri hanno manifestato l'interesse di vedere qualcosa di concreto in tal senso" ha detto. Mogherini ha spiegato che "in questo momento non ci sono le condizioni politiche per una mediazione in quell'area". Dunque, "vogliamo creare le condizioni per avviare un processo politico".