La profezia del Cavaliere. "Ci mancano 6,8 voti al Senato e sarà ribaltone, stiamo portando avanti i contatti con i 5 stelle responsabili, presto ci saranno delle novità". Professa ottimismo, Silvio Berlusconi. E non fa nulla per nasconderlo, arrivando addirittura ad annunciarlo ai suoi fedelissimi durante la cena pre-natalizia con i deputati azzurri.
La convinzione espressa dall'ex premier ai parlamentari forzisti è che presto Forza Italia sarà al governo e che l'esecutivo cadrà entro gennaio. Un annuncio che in realtà gli stessi parlamentari azzurri accolgono col piede pigiato sul freno, perché su questa prospettiva, in tanti osservano che prima delle Europee non è logico attendersi alcuno stravolgimento.
"Noi - spiega un 'big' pentastellato a palazzo Madama - temiamo che qualcuno possa guardare a sinistra, non certo a destra". Anche i cosiddetti "malpancisti" del Movimento che non hanno votato il dl Sicurezza non sono stati cacciati dal gruppo. Prenderanno una reprimenda dal collegio dei probriviri, ma nulla di più. Del resto nella maggioranza giallo-verde si sottolinea come dopo l'ok alla manovra anche le fibrillazioni di questi giorni finiranno in archivio.
L'operazione "scoiattolo" come è stata battezzata dal Cavaliere è destinata quindi a fallire secondo gli esponenti del Movimento. Ed in ogni caso - osserva un pezzo grosso di fede azzurra - Salvini non sembra vere alcuna intenzione di legittimare di nuovo Berlusconi, anzi,farà di tutto per tenere in piedi questo governo. Tuttavia su input del Cavaliere una task force di plenipotenziari azzurri cercherà comunque di avvicinare i delusi del M5S. Alla cena era presente anche l'ex grillino Matteo Dall'Osso (che, a quanto pare, si sarebbe divertito un sacco ad ascoltare le barzellette del Cav). Ma il timore del Cavaliere è che da gennaio possa partire l'aggressione del Movimento sui tetti agli spot pubblicitari. Berlusconi con i parlamentari non ha fatto alcun riferimento alle sue aziende ma nei gruppi del "biscione" c'è la convinzione che all'inizio del prossimo anno arriverà la "vendetta" pentastellata in Parlamento.
Lo stesso presidente della Camera, Fico, ha rilanciato la necessità che si affronti il tema del conflitto d'interessi. Con una premessa, però: "L'errore più grande che si possa fare è pensare che la legge sia riferita solo a Berlusconi". Per la terza carica dello Stato in ogni caso si tratta di "una priorità".