La giornata di giovedì si è chiusa a quota 806 punti per lo spread argentino, un livello che rappresenta il - poco invidiabile - record per la presidenza di Mauricio Macri. Un dato che certifica le difficoltà dell'economia argentina, alle prese con una nuova, difficile crisi.
Secondo il quotidiano specializzato Ambito Financiero, la ragione principale dell'impennata dello spread è da ricercare nel contesto internazionale avverso e nella decisione, comunicata dalla Federal Reserve, di aumentare ulteriormente il tasso ufficiale di sconto.
Un provvedimento che, inevitabilmente, finisce con l'aumentare la pressione degli interessi del debito estero sulle casse dello Stato, provocando ulteriori impennate di uno spread che a inizio anno era attestato sui 350 punti e che è più che raddoppiato in meno di 12 mesi.