Caro Presidente Mattarella,
Nel corso del Suo mandato si sta prodigando a mantenere vivo l’indissolubile rapporto tra l’Italia e i cittadini italiani residenti all’estero che negli ultimi lustri sono aumentati a dismisura fino a diventare parte indistinta della nuova mobilità globale. Questo fenomeno rappresenta un gravame di lavoro per i servizi erogati dalla nostra rete consolare all’estero al quale dovrebbe corrispondere anche un impegno dello Stato, tutt’oggi trascurabile, di orientamento e preparatorio all’espatrio per favorire la loro integrazione nei paesi d’accoglienza e, a posteriori,facilitare un loro ritorno, forti delle esperienze professionali, accademiche, imprenditoriali e produttive acquisite altrove.
Le Sue visite alle Comunità italiane nel mondo effettuate durante gli incontri con i Capi di Stato, grazie al suo modo di porsi, contribuiscono a rafforzare il legame con la Madrepatria e con le istituzioni del nostro Paese, lasciando nei nostri connazionali e negli italo-discendenti dei ricordi indelebili, di cui siamo fieri e orgogliosi. Si tratta di sentimenti che hanno percepito i nostri connazionali in Argentina, Uruguay, Canada e sicuramente avranno la fortuna di constatarlo, gli italiani residenti in Germania in occasione della Sua imminente visita.
Caro Presidente a fronte di queste considerazioni il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero sente il bisogno di farLa partecipe di alcune percezioni, che Lei stesso ha spesso sottolineato ufficialmente e, che purtroppo, faticano a affermarsi convintamente nel dibattito culturale e politico del nostro Paese.
E’ anche nostro interesse contribuire a far avanzare questa discussione per normalizzare e far maturare lo spirito comunitario in un contesto di convinta convivenza e conoscenza dei più elementari diritti di cittadinanza delle società moderne.
La rappresentanza politica degli italiani all’estero nel nostro Parlamento viene ripetutamente messa in discussione ed esposta pretestuosamente a proposte legislative di ridimensionamento, benché da tempo gli stessi organismi di rappresentanza intermedia, i Comitati degli italiani all’estero e lo stesso Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), si siano fatti promotori di iniziative legislative di autoriforma e di suggerimenti migliorativi della legge sul voto all’estero nella circoscrizione estero per aggiornare e rafforzarne le prerogative e adeguare gli strumenti per i quali sono stati istituiti. Per Sua conoscenza alleghiamo i testi approvati in occasione delle ultime assemblee plenarie del CGIE.
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero è preoccupato dell’incongruente incidenza che potranno avere le risorse finanziarie contenute nella legge finanziaria, destinate alle politiche per gli italiani all’estero nell’ambito dell’informazione e della comunicazione, del mondo dell’educazione e della formazione nel quale si colloca la promozione della lingua e della cultura italiana,vero volano economico e culturale per l’internazionalizzazione del Sistema Italia, nonché dei contributi all’assistenza dei nostri connazionali residenti nelle aeree di crisi politiche ed economiche, e non per ultimo il sostegno al buon funzionamento dei Comites e del CGIE, per i quali le leggi istitutive prevedono dei precisi capitoli di spesa, che purtroppo rischiano ancora di essere disattesi, mettendo in serie difficoltà il loro funzionamento.
Per diradare i forti dubbi sulle risorse finanziarie a breve e medio termine confidiamo sulla saggezza del Parlamento e sul riconoscimento del valore aggiunto prodotto dalle nostre Comunità all’estero, grazie al quale il nostro Paese consolida il proprio PIL e i rapporti di amicizia con la Comunità internazionale.
Caro Presidente Mattarella saremmo onorati di poterLe presentare le attività e le iniziative del CGIE e ci farebbe enorme piacere incontrarLa in occasione di una nostra presenza a Roma l’anno prossimo. Cogliamo l’occasione per farLe i nostripiù fervidi auguri per l’anno nuovo e per presentarLe l’espressione dei nostri più vivi sentimenti di amicizia.
Il Segretario Generale CGIE
Michele Schiavone