Sedici anni fa, il 24 gennaio 2003, moriva Gianni Agnelli. L'Avvocato, simbolo della Fiat, della Juventus e dell'imprenditoria italiana, si spense a 82 anni dopo una vita di successi, avventure, polemiche e frasi celebri.
Una vita in bianco e nero, la passione più grande dell'Avvocato che pure della Juventus è stato presidente per soli sette anni, ma di cui ha retto le fila praticamente per tutta la vita. Famosissime le sue telefonate alle 6 del mattino a Boniperti, Montezemolo, Trapattoni, Platini e a tecnici, calciatori, dirigenti che si sono succeduti nella Vecchia Signora.
Proprio la Juventus ricorda così, con una nota sui suoi canali ufficiali, l'indimenticato presidente: “Il 24 gennaio 2003 se ne andava Giovanni Agnelli. Ci lasciava una delle figure più importanti di tutta la nostra storia: non soltanto per l’amore che negli anni che dedicò alla Juventus, sia durante la sua Presidenza (1947/1954) che nei decenni successivi, ma anche perché Giovanni Agnelli era un esempio e una fonte di ispirazione per il lavoro di tutti”.
Quindi una massima per tutte: “'Vinca il migliore o vinca la Juve? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono', Questa è una delle frasi più celebri dell’Avvocato, e racconta molto bene quello era ed è ancora oggi la Juventus: un Club che ambisce all’eccellenza, e che a questo dedica tutte le sue energie. Continuare a vincere, a crescere, a sollevare trofei e al contempo a innovare e innovarsi, anche fuori dal campo: questo è il modo migliore per ricordare l’Avvocato e onorarne la memoria”.