Venerdì si è svolto il convegno “Diritti dell’immigrazione, politica estera e commercio internazionale” organizzato dall’Agenzia Moving People di Napoli-Fuorigrotta in collaborazione con l'associazione Hamef.
Professionisti del settore, istituzioni, e rappresentanti dell'Amministrazione Comunale di Napoli si sono riuniti nella Sala Nugnes in via Verdi, nel capoluogo campano, per parlare di temi delicati e importanti, come immigrazione, politica estera e commercio internazionale. In rappresentanza dell'Unione dei Consoli onorari in Italia, U.C.O.I. con sede presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri, il veneziano Mattia Carlin, Membro del Consiglio direttivo U.C.O.I.
Carlin ha sottolineato come cinque milioni di immigrati regolari che creano posti di lavoro, producono quasi il 9% del Pil, versano alla previdenza 11,9 miliardi di euro l’anno. Ma a monopolizzare il dibattito sono 150mila richiedenti asilo, e non l’emergenza demografica italiana. Sono le conclusioni fondate su dati e fatti. Per un’immigrazione gestibile e ordinata, dunque, servono canali legali che permettano anche l’arrivo in Italia di lavoratori più qualificati.
Per gli Italiani all’Estero e le politiche migratorie del ministero degli Esteri, ricorda che la cooperazione allo sviluppo più importante è quella finanziata dagli stessi emigrati: «Dall’Italia partono 5 miliardi l’anno di rimesse verso i paesi poveri, mentre l’Aiuto pubblico allo sviluppo è pari a 4 miliardi». Non solo: «Le rimesse da tutta Europa arrivano a 66 miliardi, quando l’Unione ne ha stanziato per un piano di investimenti in Africa solo 4».
Nel 2050, la popolazione anziana in Italia crescerà del 47% e la popolazione in età lavorativa diminuirà del 18% rispetto ad oggi. Il Paese attraverserà un inverno demografico.
È importante, infatti, ricordare che non ci sono solo tragedie dietro ai flussi migratori e che l’emigrato può essere visto come una possibilità di crescita per l’economia e gli scambi commerciali. L’iniziativa nasce da un’idea di Cristine Scandroglio, mediatrice culturale esperta di internazionalizzazione, cooperazione e sviluppo tra paesi che, insieme all’imprenditore campano Giuseppe Micale ha aperto l’agenzia Moving People.
“Molto ci siamo dedicati all’apertura di nuovi sbocchi commerciali– dichiara Cristine – perché in Campania c’è ancora un’ottima industria manufatturiera che però non trova i giusti canali per poter essere valorizzata al meglio. Questa iniziativa nasce perché mi sono resa contro che c’è una discrasia su quello che è il mondo migrante inteso come internazionalizzazione quindi, l’emigrato come possibilità di cooperazione e conoscenza. Questo può succedere solo quando spegneremo i cellulari e incominceremo a guardare l’altro chiedendoci: ‘Che cosa ha lui che io non ho?’. Guardando la diversità come un’opportunità"
Durante il convegno È intervenuta, inoltre, Fatou Diako, presidente dell’Associazione Hamef.
“Abbiamo colto questa possibilità – spiega Fatou – perché è un’occasione per mostrare veramente noi chi siamo. Se non si accetta la diversità, non arriveremo da nessuna parte. Da cinque anni ci occupiamo della tutela dei diritti dei migranti ma valorizzando il talento di ognuno. Oggi, nei centri di accoglienza ci sono delle grandi professionalità che non trovano espressione. Per poter valorizzare una persona, spesso basta ascoltarla. Nell’immaginario comune, noi stranieri siamo tutti uguali, ma non è così, ognuno è un mondo a sé."