Berlusconi insegue Salvini, che però pensa solo a scaricarlo per regnare da solo. È in corso un “duello a destra”. Mentre a sinistra il Pd prosegue i suoi stanchi (e forse inutili) riti congressuali, la battaglia sembra spostarsi a destra, fra Salvini e Berlusconi, fra il giovane e il vecchio leone. Non potrebbero essere più diversi.
Berlusconi, che a sinistra a molti suscita l’orticaria, è comunque un signore che ha un posto nella piccola storia italiana. Ha realizzato una città satellite (Milano 2) semplicemente esemplare, ha inventato e lanciato la tv commerciale, assorbendo via via analoghe iniziative Mondadori (che poi ha comprato) e Rusconi.
In più ha inventato la destra in politica. Nei momenti d’oro ha guadagnato per una decina di anni anche un miliardo di lire al giorno, dopo le tasse, ed è stato il maggior contribuente italiano. Non è stato, per la verità e qualunque cosa lui pensi, un grande governante. E infatti nel 2011 ha dovuto cedere il comando a Mario Monti perché stava andando tutto a rotoli.
Comunque, Berlusconi ha una storia, imprenditoriale e politica. Salvini, invece, è il nulla, come si usa adesso. Fa le prime esperienze politiche al circolo Leoncavallo (non proprio un’accademia di pensiero), poi scopre la Lega e fonda la corrente dei comunisti padani, una scemenza che dura pochi giorni. Poi consigliere comunale a Milano e eurodeputato. Mai lavorato un giorno, ormai è un quarto di secolo che vive dei soldi che guadagna con la politica, insomma a nostre spese.
La questione nasce perché a un certo punto Berlusconi è stato buttato fuori dal Parlamento (in seguito a sentenze della magistratura) e dalla politica. Adesso è rientrato, ma intanto la sua creatura, Forza Italia, si è molto afflosciata, viaggia sotto il 10 per cento. La Lega di Salvini, diventata nel frattempo razzista in misura francamente imbarazzante, nei sondaggi vola sopra il 30 per cento e governa con i 5 stelle, che invece continuano a perdere colpi.
Questi i personaggi in campo. Berlusconi continua a sognare che Salvini butti per aria il governo con i 5 stelle per fare un bel governo di centrodestra con lui: Salvini presidente e il maestro di Arcore vicepresidente. Ma qui nasce l’intoppo. Salvini è ormai talmente gasato che non vuole più l’ingombrante Berlusconi fra i piedi, vuole fare da solo, con i 5 stelle (docili portatori d’acqua) o con i transfughi dei 5 stelle medesimi. Berlusconi, secondo Salvini, è un residuo della storia che a lui non interessa, un vuoto a perdere. D’altra parte, nell’area berlusconiana si moltiplicano gli inviti a sconfessare Salvini: troppo razzista, troppo a destra, fuori da quell’area liberal-democratica e popolare alla quale ai seguaci di Silvio piace riferirsi.
Berlusconi, uomo paziente, continua a pensare che Salvini, prima o poi, andrà a bussare alla sua porta e che insieme faranno un governo. Ma si sbaglia. L’ex militante del Leoncavallo è convinto ormai di poter fare da solo, senza padri nobili da ossequiare. Naturalmente sbaglia. I 5 stelle si stanno già sgonfiando e presto toccherà anche a lui. In Sardegna ha fatto il diavolo a quattro, ma è arrivato persino dopo lo stanco Pd e ha perso voti rispetto alle politiche. In questi mesi ha avuto molto vento nelle vele, ma il vento come si sa, non si può comprare, e spesso cambia direzione.
GIUSEPPE TURANI