Sì Tav, no Tav… la saga continua. Con la base del MoVimento 5 Stelle che continua a bocciare la realizzazione del Treno ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione.
Anzi, nella giornata di ieri il M5S attraverso il proprio blog ha smentito l’esistenza di alcuni sondaggi che indicherebbero l'esistenza di del 70 per cento di elettori pentastellati favorevoli alla Tav. Il che avrebbe dell’incredibile visto che i vari Di Maio, Toninelli, Grillo e Casaleggio hanno sempre detto che quest’opera non si deve realizzare perché ci sarebbero più costi che benefici. Nella fattispecie, ieri il M5S ha pubblicato un post indirizzato al giornalista del “Corriere della sera” Francesco Verderami che dalle colonne del quotidiano ha parlato appunto di questo sondaggio. Un post in cui è stato chiesto al cronista una "risposta pubblica" e dimostrare l'esistenza del sondaggio citato: "Caro Verderami, quando un giornalista diffonde delle fake news dovrebbe semplicemente chiedere scusa. Se invece persiste allora diventa davvero inaccettabile e grave. Lei insiste con questo fantomatico sondaggio di cui sarebbe a conoscenza Luigi Di Maio. Un sondaggio che darebbe i favorevoli al Tav tra gli elettori del MoVimento 5 Stelle al 70%. Questo sondaggio che sarebbe addirittura stato commissionato da Di Maio non esiste" ha sostenuto il blog. Ma chi non si arrende all’ostracismo dei grillini sono sempre gli imprenditori che sperano in Matteo Salvini, visto che il vicepremier leghista è a favore della Tav. Ieri, però, nella fattispecie sono scesi in campo i governatori del Piemonte Sergio Chiamparino e della Lombardia Attilio Fontana, che vorrebbero la realizzazione dell’opera. E a scavalcare anche il no dell’esecutivo. A spiegare come ci ha pensato proprio Chiamparino: "La Regione Piemonte è pronta a una consultazione popolare sulla Tav", ha detto ieri ospite di una trasmissione Rai. "C'é una data ultima, l'11 marzo: se la società di gestione avrà da parte del governo il via libera ai bandi per continuare i lavori sarà una vittoria del movimento a favore della Tav; se dovessero rinviare, io ho già il quesito pronto e chiederò a Salvini se è possibile celebrare una consultazione popolare, che lo Statuto della Regione Piemonte prevede, da celebrare con le elezioni europee e regionali". Il presidente della Regione Piemonte ha poi chiarito che essere favorevole alla Tav non significa che "vogliamo fare gli affari", ma che "vogliamo un treno che sia sicuro perché in quel tunnel che c’è adesso, se si vogliono evitare tragedie come quella del ponte Morandi tra dieci anni da lì non passerà più nessun treno". "Vogliamo - ha chiosato - far crescere treni sicuri perché migliorano l'ambiente e perché pensiamo di fare crescere anche l'economia". Una linea di pensiero che ha visto accodarsi anche il presidente della Regione Lombardia Fonana: "Il ricorso al sostegno popolare è importantissimo, ma certe scelte è opportuno che vengano fatte dalla politica. Però, se l'unico mezzo attraverso il quale far sentire la nostra voce è il referendum, saremmo disposti anche noi a seguire la proposta di Chiamparino".