Una storia che potrebbe essere benissimo dei giorni nostri. Invece si va indietro di ben oltre un secolo. Parliamo di Adamo Boari del quale, ma in Messico, il 24 febbraio scorso si sono ricordati i 91 anni dalla scomparsa.
Nato a Ferrara il 22 ottobre 1863, Boari, architetto, nel 1903 iniziò la sua storia messicana, divenendo uno dei preferiti dell'allora presidente Porfirio Diaz (1830-1915). Ma la sua opera, prima ancora di vedersi convalidato un titolo che era già stato accettato negli Stati Uniti, si era vista anche precedentemente a quella data: infatti nel 1899 partecipò al disegno della cupola della parrocchia e il santuario di Nuestra Señora del Carmen, ma anche il Templo Expiatorio de Guadalajara, Jalisco.
Un lavoro instancabile quello di Boari: dal monumento allo stesso Porfirio Diaz del 1900 al disegno della Parroquia de Matehuala (1898) a San Luis Potosí. Arrivò poi secondo al concorso indetto per la realizzazione del Palacio del Poder Legislativo de Mexico, ma visto poi che non ci fu un vincitore, il primo posto fu assegnato all'architetto italiano. Arrivato a Città del Messico, disegnò la propria casa, in cemento armato, che si trova ancora oggi nella colonia Roma (diventata famosa con il film da Oscar omonimo).
Nella capitale messicana ha lasciato una impronta indelebile: dal Palacio de Correos, a quattro mani con l'ingegnere messicano Gonzalo Garita y Frontera, poi il Teatro Nacional, oggi Palacio de Bellas Artes. Un progetto che non riuscì a concludere per problemi economici, ma quando finalmente si inaugurò, nel 1934 e Boari era morto a Roma sei anni prima il 24 febbraio 1928, ecco che una delle sale venne battezzata con il suo nome. Dopo aver svolto la maggior parte della propria vita lavorativa lontano dall'Italia, Boari nel 1916 tornò nel proprio Paese, e si stabilì a Roma e durante gli ultimi anni della propria vita scrisse anche un libro per raccontare del disegno e della costruzione dei teatri.
Boari si era laureato alla Università di Ferrara per poi studiare successivamente anche in quella di Bologna. Dopo alcuni lavori svolti a Torino, in Brasile ha cominciato la sua carriera fuori dall'Italia.