In Argentina venne istituita nel 1995, in Brasile nel 2008. All’appuntamento con la storia mancava solo l’Uruguay che nei prossimi mesi dovrebbe colmare questa lacuna e approvare il "Día del Inmigrante Italiano", un progetto di legge che vuole rendere omaggio all’emigrazione italiana e al suo forte contributo allo sviluppo della storia del paese. È altamente signifiativo che l’iniziativa sia partita dall’interno, a Colonia, dove da tempo la Società Italiana porta avanti questa rivendicazione.
"Vedevamo le feste negli altri paesi e ci chiedevamo perché non poter fare una cosa simile qui. Per l’Uruguay è un atto di giustizia dovuto e noi siamo orgogliosi di proporlo" afferma Andrés "Cacho" Natale, presidente della Società Italiana. "L’idea è stata subito condivisa da tutto il nostro gruppo e poi l’abbiamo trasmessa al deputato di origine italiana Enzo Malán che ha manifestato il suo interesse. In base alle sue previsioni il progetto di legge sarà presentato tra un mese all’interno della Commissione di educazione e cultura della Camera dei deputati e passerà poi al Senato. Non sappiamo ancora quando potrà essere definitivamente approvata ma siamo ottimisti perché si tratta di un progetto condiviso trasversalmente da tutti i partiti politici. Noi intanto abbiamo presentato l’iniziativa alle istituzioni e alle associazioni italiane e ci stanno arrivando tantissime adesioni".
Il progetto di legge che presenterà il deputato del Frente Amplio contiene un solo articolo dove si stabilisce ufficialmente il 23 novembre come giornata del migrante italiano. Una data simbolica come spiegano da Colonia: "Il 23 novembre del 2007 un gruppo di discendenti italiani decise di rifondare la storica Società Italiana dopo tanti anni di inattività. Nella nostra città c’è una grande tradizione italiana che noi stiamo cercando di portare avanti con grandi sacrifici nonostante le difficoltà. La proposta del Día del Inmigrante nasce qui per il sentimento della nostra identità e l’amore alle nostre radici. Vogliamo rendere omaggio ai nostri genitori e ai nostri nonni che hanno fatto grande l’Uruguay in una data che per noi è estremamente significativa. È ancora presto per sapere come verranno organizzati i festeggiamenti ma da parte nostra c’è la massima disponibilità".
Nel motivare le ragioni della sua proposta, Malán parla di "un’emigrazione italiana eterogenea" che ha saputo trasmettere sempre ai loro figli una "forte convinzione nel progresso" e l’idea di un futuro migliore. Quelle idee e convinzioni -fiosofiche, politiche e religiose- "indubbiamente hanno influenzato in modo signifiativo la nostra legislazione nella ricerca di giustizia sociale, rispetto della famiglia, uguaglianza di diritti, tolleranza". Si legge ancora: "L’influenza italiana si manifesta nella nostra cultura in moltissimi modi: lunfardo, letteratura, politica, architettura, sport, agricoltura, cucina e tanto altro. Molte volte, attraversando il nostro paese, riconosciamo il contributo degli italiani alla vita quotidiana, nel linguaggio, negli usi e i costumi delle diverse zone". "Per tutto questo lascito generoso che fa parte del nostro modo di essere"- conclude il testo di legge- "crediamo che sia una forte giustizia stabilire il Día del Inmigrante Italiano".
Matteo Forciniti