L'annuncio è arrivato dalla Ambasciata d'Italia a Brasilia. Una comunicazione che era attesa e che si aspettava da tempo. Ma qualcosa sembra che si stia muovendo, in direzione positiva ovviamente. "Nell'ambito della riorganizzazione e razionalizzazione del servizio di emissione passaporti che questa Ambasciata sta portando avanti - si legge nel comunicato - si segnala che è stato appena disposto un aumento del 50% dei posti per appuntamento disponibili e prenotabili online. Si tratta del secondo aumento di posti dopo quello già disposto lo scorso anno per un pari numero, nella aspettativa di venire sempre più incontro alle esigenze della utenza".
La comunità italiana in Brasile da tempo chiede alle autorità una maggiore rapidità e snellezza soprattutto nell'ambito dei rinnovi dei passaporti, oltre che, in quello che è uno dei problemi più grandi, cioè la concessione della cittadinanza. ma non ci sono solo le disposizioni dell'Ambasciata di Brasilia, infatti c'è da aggiungere che anche diversi Consolati sul territorio brasiliano si sono adoperati al fine di creare una rete più accessibile per i connazionali. Numerose sono le iniziative portate avanti, una delle più avanzate quella del Consolato di San Paolo che da qualche mese ha introdotto la prenotazione appuntamenti passaporti attraverso video-chiamata WhatsApp. Infatti una volta che l'interessato abbia verificato che la propria situazione anagrafica e di stato civile sia affettivamente aggiornata, potrà chiamare, attraverso WhatsApp, esclusivamente 'videochiamata' i numero del Consolato.
Una volta entrato in contatto con l'addetto del Consolato, il chiamante dovrà avere con sè, e mostrare ovviamente, il passaporto in scadenza o scaduto o, in alternativa, un documento di identità, lo stesso per ogni figlio minore, coniuge o familiare assistito (ma solo per quelle persone anziane o/e disabili non in grado di utilizzare la video-chiamata). Infatti la prenotazione attraverso questo nuovo sistema è strettamente personale e non delegabile, fatta eccezione appunto per quei familiari che non sono autosufficienti.
Sandra Echenique