Il diritto all'assistenza sanitaria e a cure appropriate è un diritto primario di ogni connazionale in Italia e all’estero. Un obiettivo che deve essere perseguito sempre. La situazione dei cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all'estero con iscrizione all'AIRE, è assurda: questi infatti perdono il diritto all'assistenza sanitaria italiana.
Attualmente il Servizio Sanitario Nazionale offre l’assistenza sanitaria d’urgenza ai cittadini italiani iscritti AIRE e ai soggetti titolari di pensione italiana, ma l’assistenza sanitaria italiana è limitata sia nella tempistica e cioè per un periodo massimo di 90 giorni annui sia nelle prestazioni, quest'ultime devono essere ospedaliere ed urgenti. Inoltre si viene a creare un paradosso e cioè in una coppia dove la moglie è la sola iscritta AIRE e il marito è straniero, quest'ultimo in Italia riceverebbe una assistenza sanitaria senza limiti per sei mesi invece la moglie solamente per tre mesi e con dei limiti.
Oggi appare opportuno soddisfare, con un adeguato intervento legislativo, le richieste in materia, prevedendo che tali prestazioni siano corrisposte ed elevate a 180 giorni e per tutte le cure richieste, non solo", ha concluso, "quelle con carattere di urgenza".