Egregio ministro pro tempore, sono convinto che lei di certo non si offenderà se mi permetto di evidenziarle alcune perplessità. Perché mi piacerebbe vedere il suo impegno per modificare tutte quelle normative vigenti "che non funzionano" ma che lei si guarda bene dal cambiare perché le consentono - con la sola loro esistenza - di raccattare consensi. Altrimenti, un vice-presidente del Consiglio (degno di tale nome e "con le palle") convocherebbe, ad esempio, chi di competenza e direbbe battendo i pugni sul tavolo: "Fate come vi pare ma togliete le accise dai carburanti: ho promesso in campagna elettorale che sarebbe stato fatto al primo Consiglio dei ministri. Datevi da fare!". E invece niente.
Oppure metterebbe in discussione, per dire, l’impostazione della giustizia elaborata dai suoi sodali di governo, compreso l’aberrante superamento della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Invece, da parte sua, tutto tace in un instabile equilibrio che molto somiglia ad un reciproco ricatto. Tra un selfie e l’altro, al mondo moderato italiano piacerebbe anche sapere se sono ancora di suo gradimento le altre forze politiche del centrodestra (le stesse con le quali aveva fatto ‘cartello’ alle ultime consultazioni politiche), perché sembra di capire che considera l’esperimento una cosa oramai obsoleta e quindi irripetibile: in questo caso, mi permetto di suggerirgli di rendere nota questa nuova scelta anche a tutti quegli amministratori del suo partito che governano negli enti locali grazie anche al voto di quei partiti.
Egregio ministro pro tempore, al suo elettorato aggrada particolarmente quando lo osserva scatenarsi contro rom ed immigrati: sono consapevole, però, che il suo "ruspismo" è solo di facciata e di questo è consapevole (almeno lo spero...) anche lei. Però non chiuda i porti anche alle navi della nostra Marina, altrimenti il tasso del ridicolo rischia di raggiungere apici inimmaginabili. E poi, detto tra noi, gli immigrati da espellere quanti sono? 500mila o 91mila? Perché la differenza tra i due dati, sa com’è, non è poi così irrisoria... Mi permetto anche di suggerirgli che un ministro (sia pure pro tempore) non dovrebbe, da un palco, mettersi a polemizzare con chi lo contesta: definire ad esempio "zecche" chi non concorda con il suo modo di fare/essere non dovrebbe far parte del bagaglio di chi è a capo del ministero che dovrebbe invece assicurare l’ordine pubblico nazionale. In conclusione. Il suo partito è attualmente al governo insieme ai cosiddetti grillini. Ebbene usi ora la ruspa: cambiate, se ne avete il coraggio politico, le leggi che non vi piacciono ma non siate ambigui perché, prima o poi, verrete scoperti: intanto la Legge Fornero è praticamente ancora lì così come gli 80 euro del da voi disprezzato Governo di Matteo Renzi.
Gianluca Perricone