Il vino sì, la vodka, o il rum, no. Uno smartphone nuovo è ammesso, un abbonamento a Netflix o Spotify non lo è. Sono le spese che un beneficiario di reddito di cittadinanza potrà caricare sulla sua card e che lo Stato si incaricherà di saldare, e le spese che non si potranno sostenere con la card medesima, secondo le disposizioni del decreto del Ministero del Lavoro al momento al vaglio preventivo dei revisori della Corte dei Conti.
La carta Rdc potrà essere usata per comprare alimentari, farmaci e parafarmaci, e per pagare le bollette alle poste, l’affitto (ma non il condominio se la casa è tua, altrimenti vuol dire che non ne avevi diritto…), i vestiti ma non i gioielli, gli elettrodomestici piccoli o grandi. Non potrà essere usata per acquistare superalcolici, beni antiquari, prodotti finanziari e materiale porno.
Il Messaggero e il Sole 24 Ore hanno preso visione del testo del decreto: il vino, inserito nella categoria generi alimentari, è una spesa che si può fare, i superalcolici, considerati di genere voluttuario, no. Come fa la card a bloccarsi o a concedere il nulla osta? Non si possono comprare armi, ed è facile: i negozi che vendono questo prodotto non possono ricevere pagamenti con carta Rdc.
Per un locale che ospita slot-machine è più difficile, il beneficiario di Rdc può prelevare contanti e usare quelli. Diciamo che le spese "immorali" degli inizi sono state parecchio ridimensionate dagli stessi 5 Stelle, il paniere consentito è ampio. I limiti di spesa sono rimasti invariati: consentiti prelievi tra 100 (single) e 210 euro, a seconda della numerosità del nucleo familiare.