Gente d'Italia

Prato, la promessa fasulla di un voto di scambio: “Se mi votate, niente più controlli nelle ditte…”

In tempo di elezioni c’è di tutto. E tutto può accadere. Anzi accade, visto che ormai ci siamo. In Italia si vota per l’Europa. E a Prato, la Cina in Italia, la città più cinese nel nostro Paese, la più cinese in rapporto al numero degli abitanti, succede qualcosa tra il grottesco, il comico e il ridicolo. Inquadrato nell’ambito però delle elezioni locali. Quelle comunali, che si sono svolte il 19 maggio. Direte, ma è una cosa passata, vuoi che possa interessare ancora a qualcuno? Singolare nella sua struttura e nello svolgimento, il fatto di cronaca interessa e come, incuriosisce, diverte e indegna perfino. Un papocchio, un pastrocchio, con i classici ingredienti italiani. Un intrigo messo in piedi per screditare la candida cinese.

Proprio cinese, Teresa Lin, di origini così chiare, superfluo star qui a ripetere quali, nata a Firenze. Ventiquattro anni, candidata al Comune. Difficile pensare che potesse cercare solo le preferenze dei connazionali per essere eletta. Innanzitutto in considerazione del fatto che gli elettori di origine cinese non arrivano a 400. La pochade elettorale con tre protagonisti. Una pratese, un sito falso, la pista estone. Nel sito falso si faceva dire alla giovane candidata di origini cinese "Se mi votate, niente più controlli nelle ditte". Il falso sembrava contenere le caratteristiche peculiari, tutte nessuna esclusa, del voto di scambio. Le ditte cinesi a Prato, si sa, spesso sono borderline. Talvolta al limite o fuori legge, per tante ragioni, a cominciare da sicurezza e igiene.

Questi i fatti, che sarebbero pure esilaranti se la materia con fosse di quelle serie. Una società con sede a Tallin, Estonia, regista un dominio internet, www.teresalin.it l’indirizzo. La Maiest Ou è una società estone che fa capo a Stefano Mei. Pratese, esperto di comunicazione digitale. Un semplice click e il dominio è registrato. Sembra l’incipit di una spy story internazionale sulle rive del Bisenzio. Ma quale spy story: è il colpo di coda, l’appendice di una campagna elettorale inquinata dalle bufale. Questa è l’ennesima, l’ultima di una lunga serie. www. teresalin.it corrisponde a un sito falso, mai esistito. La polizia postale provvede ad oscurarlo mercoledì 22 maggio. Intanto, però, nelle ore precedenti, aveva fatto il giro dei social. Chiaro lo scopo: influenzare e disorientare un certo tipo di elettorato.

Socio con alcuni cinesi della My Long Group srl, il pratese Stefano Mei è figlio di una candidata che sostiene l’elezione a sindaco di Marilena Garnier. "Con Matteo Biffoni sindaco potremmo interrompere le ispezioni a sorpresa nelle aziende", recitava il falso sito in lingua cinese intestata a una presunta Teresa Lin, fino a quando la polizia postale non è intervenuta. Teresa Lin la firma in calce al messaggio. Tutto falso, il messaggio, la promessa, il sito. Il sito estone "Whots" permette di visualizzare le anagrafiche dei domini web. La società digitale Meistu Ou di Stefano Mei, con sede a Tallin, è rilevabile dal Registro Europeo delle imprese. Il giovane esperto informatico è figlio di Antonella Logli, imprenditrice, in corsa per il consiglio comunale con una delle due liste che sostengono la candidata a sindaco Marilena Garnier. Intervistata, ha dichiarato di non sapere nulla della vicenda del falso sito estone e dell’intrigo per screditare la candidatura di Teresa Lin. Una commedia, peraltro mal recitata.

Come la marcia indietro di Marilena Garnier. "Questi sono emeriti cretini che si divertono ad alimentare il caos elettorale". Teresa Lin ha sporto denuncia in questura, esprimendo dissociazione totale dal messaggio del sito fake. A accompagnarla un consigliere regionale del Partito Democratico, Nicola Ciolini. "Testi scritti in cinese dai cui contenuti mi dissocio profondamente. Questi fake sono opera di persone che intendono ledere la mia immagine e quella del sindaco Biffoni". La Procura di Prato comunica intanto di aver aperto un fascicolo contro ignoti. Le indagini sono affidate alla polizia postale. S’ipotizza il reato di diffamazione a mezzo stampa. "Prato non merita colpi così bassi e di bassissima lega", è la chiosa finale del primo cittadino di Prato. Laddove respinge ogni insinuazione il candidato del centrodestra Daniele Spada, avversario di Biffoni. "Diffidiamo chiunque dall’affermare che dietro la vicenda del sito teresalin.it ci siano soggetti a noi riconducibili". Intanto, l’intrigo c’è stato. E vive, scatenato da un sito falso, un pratese esperto d’informatica, la pista estone e la candidata cinese.

Franco Esposito

Exit mobile version