Come si sono espressi gli italiani residenti all’estero ma con diritto di voto nel paese d’origine? Dai risultati emerge tutt’altro film di quello girato in patria: la Lega è ferma al 18,1%, la metà dei suffragi nazionali, il Pd addirittura al 31,4%. La tendenza è netta: è il Pd a essere di gran lunga il primo partito, ben oltre il 30% (31,44%), mentre la Lega non arriva al 20% (18,65%). Quando a essere vidimate sono 2006 comunicazioni (su 2.355) provenienti dagli altri Paesi Ue con il voto di oltre 102mila italiani residenti negli altri Paesi Ue, il Movimento 5 Stelle si ferma sotto il 15%.
Europa Verde, il partito che vede schierato l’ex Pd ed ex Possibile Giuseppe Civati, che in Italia non ha raggiunto il 3%, in questo caso sfiora il 10. Più Europa, che non è riuscita a superare la soglia di sbarramento del 4% nei risultati nazionali, in questo caso si attesta all’8,45%. Forza Italia risulta appena al 5,92%, La Sinistra al 4%, Fratelli d’Italia non va oltre il 2,51%. Le altre liste risultano residuali rispetto agli oltre 102mila voti scrutinati.
A livello di singoli Paesi il Pd sbanca in Svezia, dove raggiunge il 45,29%, davanti a Più Europa (13,22), M5S (12,14%), Europa Verde e Lega (pari merito all’8,15%). Nei Paesi Bassi e in Danimarca il Pd sfiora il 44%. Anche in Finlandia il Pd raccoglia suffragi nell’ordine del 40%. In Germania la forbice tra Pd e Lega si restringe: 28% a 22% circa. Nella vicina Francia, dove il partito di Marine Le Pen ha scavalcato di misura lo schieramento del presidente Emmanuel Macron, il Pd risulta votato dal 33% degli italiani residenti, contro il 19% della Lega, il 10,9% di Europa Verde, il 10,5% del M5S.
In Spagna il Partito democratico sfiora il 32%, rispetto al 13,03% del Movimento 5 Stelle e al 12,6% della Lega. Lega che, invece, risale oltre il 23% in Portogallo a fronte del 31,4% del Pd. Nell’Austria di Kurz, il Pd supera il 26%, Europa Verde va oltre il 21%, la Lega si ferma intorno al 10%. Pd avanti anche in Repubblica Ceca, Slovacchia, Grecia, nella conservatrice Polonia. Le Repubbliche baltiche si dividono: la Lega prevale in Lettonia (36%), mentre il Pd è appena al 10,9%, dietro a M5S (23% circa) e Fratelli d’Italia (oltre l’11%). I rapporti si invertono, invece, in Estonia e in Lituania, con il Pd rispettivamente al 28 e al 40%.
La musica cambia nuovamente nei Balcani e in Ungheria. La Lega prevale con percentuali "italiane", in Croazia (29,3%) – mentre è un testa a testa con prevalenza del Carroccio in Slovenia (nell’ordine del 25%) – e soprattutto nell’Ungheria dell’"amico" Orban (32%), in Romania (31%) e Bulgaria, dove il partito di Salvini sfiora il 33%. Soglia, questa, superata a Cipro, davanti al Pd con il 27% circa e al M5S appena sotto al 10%. A Malta, invece, il partito più votato dagli italiani all’estero è il Movimento 5 Stelle, con il 26% dei voti, davanti al Pd vicino al 21% e alla Lega che sfiora il 20