Questi sono argomenti da noi trattati più volte. Temi che ci stanno a cuore perché riteniamo il tutto uno spreco di soldi. Ovviamente pubblici. Nei giorni scorsi vi abbiamo parlato dei 130mila euro l'anno che l'Italia elargisce in Uruguay per diffondere - si fa per dire - la lingua italiana nelle scuole del Paisito: soltanto un'ora e mezza alla settimana nelle "elementari"... Praticamente una regalo ai professori che molto spesso parlano anche malissimo la lingua di Dante... Fermo restando che é opportuno e giusto che l'italiano venga studiato anche qui dove l'italianità é superpresente e non solo per discendenza non sarebbe meglio come suggerisce da tempo il già ambasciatore in Uruguay Vincenzo Palladino trasferire il danaro direttamente agli studenti con borse di studio mirate con l'appoggio delle università uruguaiane???
Ma oggi vogliamo parlarvi di altro, sempre legato al danaro che il nostro Paese elargisce e elargirá a breve... Delle decisioni - a quanto ci risulta già confermate - di prendere in fitto a Montevideo un locale da adibire a "ufficio informazioni" e di voler fare costruire in concomitanza un nuovo consolato da affiancare alla bellissima Ambasciata italiana di Calle Ellauri. Disposizioni, ripetiamo, a quanto pare, divenute praticamente ufficiali. Il locale infatti sembra sia stato già affittato. In Avenida Brasil. Nel mentre ci compiaciamo dell'improvviso, grande e inaspettato interesse che la Farnesina - attraverso il sottosegretario Merlo - dopo anni ed anni di abbandono sfociato nella dismissione del Consolato, mostra oggi per i nostri connazionali in Uruguay... Non possiamo non constatare che per mettere in piedi queste disposizioni occorrono molti soldini... Non sappiamo infatti quanto costerà agli utenti, cioè alla collettività. E ci meravigliamo come in periodi di vacche magre - tra finanziarie miliardarie lacrime e sangue in arrivo e minacce di feroci spending-review per tutti - il senatore Merlo sia riuscito a far stanziare tanti milioni...
Perché non saranno certo bruscolini quelli che occorreranno per costruire un nuovo palazzetto da adibire ad un Consolato - ricordiamolo - privo ancora della figura del Console... Come non saranno certo bruscolini quelle decine e e decine di migliaia di dollari che serviranno oggi, subito, per trasformare il locale preso in fitto in Avenida Brasil in un "ufficio informazioni"... Sí, perché verrà adibito solo a questo. Non crediate quindi amici lettori di poter entrare in questa nascente struttura e risolvere i vostri problemi burocratici-consolari. All'interno, quando sará aperto al pubblico, ci sará del personale che potrà dare soltanto informazioni... (mentre potrebbe essere impiegato dentro l'attuale cancelleria consolare oberata di lavoro e di appuntamenti per rinnovo passaporti, cittadinanze e altro...)
Solo informazioni, dicevamo, e qualche spiegazione, forse... Così tutti quei cittadini italiani e italouruguaiani che crederanno di poter cominciare da Avenida Brasil a istruire pratiche consolari o di cittadinanze... Rimarranno certamente basiti... Perché per istruire le loro pratiche dovranno recarsi sempre e solo alla Cancelleria Consolare... Ma allora a cosa servirà questo ufficio? Ecco, il punto è proprio questo: è davvero così necessario spendere del denaro pubblico per quello che sarà un semplice ufficio dove poter richiedere solo informazioni? Senza dimenticare che questa nuova location non nascerà arredata, ma bisognerà contornarla da suppellettili di certo non di poco conto. Se proprio bisogna fare un investimento, si poteva pensare per esempio a un aumento della forza lavoro laddove si rilasciano i passaporti e le cittadinanze, cioè alla Cancelleria Consolare... Perché alla fine, quanto costerà all'utente, cioè a noi tutti questo giochetto? I maligni sussurrano: "Chi si vuole aiutare? Chi dovrà guadagnare soldi???? Quale studio di architettura o impresa di ricostruzioni vicine a politici di turno uruguaiani o italiani dovrá essere pagata per i pittori, gli ebanisti, gli elettricisti, gli architetti per rimodellare gli interni???" Non sarebbe stato piú logico e molto meno caro affidare ad un call-center questa operazione?
E veniamo all'altra e ben piú importante disposizione divenuta praticamente ufficiale nei giorni scorsi dato che è partito il bando per poter fare iniziare i lavori… proprio nel giardino dell’ambasciata d'Italia a Montevideo. Sarà proprio qui infatti che é stato deciso verrà realizzato un edificio di due piani piú un interrato da adibire a Consolato e che si svilupperà su 650 metri quadri. Il tutto per predisporre uno stanzone al primo piano per il pubblico - che sará quindi esattamente uguale allo spazio occupato oggi dalla Cancelleria Consolare - e poi, al secondo piano la stanza per il console (che da anni non c'é piú nell'organico dell'Uruguay...) un'altra per la segreteria del console (che da anni non c'é piú nell'organico dell'Uruguay...) e poi altro stanzone per documenti e archivio... A questo punto ci poniamo e poniamo ai responsabili della Farnesina, all'ambasciatore pro-tempore Piccato e al Comites di Montevideo una domanda semplice semplice, ma che come spiega l’articolo pubblicato di Matteo Forciniti nei giorni scorsi è fondamentale: può un bando per un'opera così importante che investirá milioni di euro durare nella sua gestazione appena 10 giorni? Sembra quasi si voglia portare a termine quanto prima la realizzazione di questa opera, che, ripetiamo, a detta di molti, in questo momento non serve... Il problema non é tanto creare spazi nuovi ma aumentare prima di tutto l'organico... Piú impiegati, piú gente allo sportello, piú personale per smaltire le migliaia di pratiche in giacenza.... Si ha invece quasi la sensazione che bisogna arrivare alla posa della prima pietra prima della fine del mandato dell'ambasciatore pro-tempore in Uruguay Gianni Piccato....
Mimmo Porpiglia