Grottole e un progetto che andrà avanti per tre mesi, fino alla fine di agosto. Il programma 'Italian sabbatical', ideato da Airbnb, colosso americano della California che si dedica alla condivisione di alloggi privati, in collaborazione con Wonder Grottole, voluto per salvare il centro storico del borgo lucano, splendido come tanti altri, ma con lo stesso problema: lo spopolamento. Sono tanti i piccoli stupendi paesini dell'Italia che rischiano di scomparire e diverse sono state le iniziative per cercare, oltre che a ripopolarli, di attirare l'attenzione su questo grande e ormai cronico problema. E il successo di questo ultimo esperimento è stato davvero clamoroso: oltre 280.000 sono state le richieste per passare una estate sabbatica in un angolo dell'Italia ai più sconosciuto.
Alla fine, su quasi 300.000 domande sono stai scelti appena cinque candidati. Tra questi anche Darrel Pistone, 61 anni, non solo di evidente origine italiana, ma le sue radici si affondano proprio a Grottole. "Quando per la prima volta ho visto la pubblicità del concorso - ha raccontato Pistone, ex pompiere a New York - la prima cosa che ho pensato è stata: 'mi stanno prendendo in giro'. Poi, un attimo dopo, mi sono detto: 'evidentemente è il destino' ". Già perchè chi poteva mai immaginare che il progetto fosse riferito proprio a questo piccolo borgo e che Pistone, poi alla fine fosse anche scelto su una marea di candidati? "Non c'era niente che potesse piacermi di più che potermi riconnettere alle mie origini - ha aggiunto Mr. Pistone - ma anche avere l'opportunità di poter restituire qualcosa alla comunità. vedere la cittadina da dove provenivano i miei antenati, entrare in contatto con il paese".
Non poteva nemmeno sognare qualcosa del genere Pistone, quindi non si può nemmeno dire che si tratta di un sogno diventato realtà. È qualcosa di assolutamente unico, imponderabile, fantastico. Non c'è dubbio. In questa avventura unica l'ex pompiere di New York è accompagnato da Remo Sciubba, project manager del Galles, che ha deciso di lasciare la carriera per insegnare inglese a Grottole, poi Anne Tachado di Melbourne, che si è formata in agricoltura e fotografia, quindi ancora Pablo Colangelo, origini italiane, ma non di Grottole, un argentino di Buenos Aires, ingegnere informatico e infine Helena Werren, canadese di stanza a Toronto, ma con tante esperienze avventurose nella propria vita.
Grottole e il suo centro storico ha solo 300 abitanti e 600 case vuote e con questo continuo spopolamento, c'è il rischio che anche le tradizioni se ne vadano per sempre, dalla produzione di pasta a quella di olio di oliva, solo per citare un paio di attività che a Grottole hanno una lunghissima tradizione. Così Darrel e i suoi compagni di avventura lavoreranno con Wonder Grottole per imparare le tradizioni del posto diventare quasi locali e fare in modo che altri visitatori, autonomamente, possano seguire le loro impronte. Darrell e i suoi compagni lavoreranno anche per ristrutturare edifici, coltivare gli orti del paese, ma impareranno anche la lingua italiana e la cucina. Darrell avrà comunque qualcosa in più da fare rispetto agli altri quattro compagni di avventura: scoprire, cercare qualche parente che adesso non sa nemmeno se esista davvero. Ma tutti assieme vorranno immergersi completamente nella nuova vita, lontana da tutto quello che hanno fatto in passato.
"Ho già studiato l'italiano - ha raccontato - e poterlo parlare con gli abitanti locali sarà un'esperienza unica. Un modo anche per connetterti fino in fondo con le radici della mia famiglia. E solo il pensiero di poter essere in grado di mantenere in vita il paese che era di mio nonno è una gioia incredibile. Ma non si tratta solo di un fatto personale: con questo programma spero proprio di poter essere di ispirazione per tante altre persone, affinchè possano aiutare a rivitalizzare tanti altri posti del sud dell'Italia ".
Anche Helena Werren, canadese, 45 anni, è entusiasta di questa possibilità: "Che emozione - ha raccontato - poter far parte di questo progetto e avere la opportunità di riconnettermi con le mie radici rurali. Sono cresciuta nel deserto, ho vissuto in una capanna per tanti anni, nel bosco. Stiamo diventando sempre più urbanizzati, cercando di mantenere vive le comunità come Grottole diventerà sempre più importante. I miei genitori facevano parte del movimento 'back-tothe-land', mi piace poter tornare in posti come Grottole e come canadesi stiamo cominciando a interessarci molto di più al fai da te e al cibo di provenienza locale. Delle mie esperienze precedenti ricordo di essere stata in grado di identificare tutti gli alberi dalla corteccia e dalle foglie. Aver bisogno di prendere l'acqua dal pozzo mi ha aiutato a capire quali sono le risorse idriche, le intere giornate erano basate sugli elementi primari". Ora Grottole, è da salvare anche dopo che è stata riconosciuta dall'UNESCO come patrimonio mondiale.
Roberto Zanni