Rottamazioni fiscali, rottamazione cartelle esattoriali: sono in viaggio, destinazione contribuenti, un milione quattrocentomila lettere dell’Agenzia delle Entrate. Nella lettera c’è scritto quanto il contribuente deve pagare, pagare con lo sconto, pagare ridotto e rottamato. Infatti le lettere arrivano a chi ha fatto richiesta, compilato il modulo, aderito insomma alla rottamazione. Lo ha fatto di sua volontà per usufruire di uno sconto, di un vantaggio. Nessuno ha costretto o stanato il contribuente, alla rottamazione ci va libero.
E liberamente sottoscrive patto con il fisco: tu fisco mi fai lo sconto, io ti pago quel che ti dovevo in tot rate. Un vantaggio per il contribuente un patto così. E infatti gli italiani hanno aderito e aderiscono in massa alla rottamazione. Poi però non pagano. Al massimo pagano la prima rata. La lettera dell’Agenzia delle Entrate con il conto da pagare la mettono tra le pratiche da evadere, un giorno magari, non oggi. E neanche domani. Se i contribuenti che hanno detto sì alla rottamazione, che cioè hanno accettato di pagare con lo sconto i loro debiti fiscali scritti in esattoriale cartella, avessero davvero onorato il patto, al fisco a fine 2018 sarebbero dovuti arrivare 21,8 miliardi di euro. Ne sono arrivati 10,4. I contribuenti italiani aderiscono alla rottamazione cartelle e poi non pagano. Neanche la metà di quanto pattuito hanno pagato: 10,4 i miliardi effettivamente pagati, 11,4 i miliardi non pagati. Non succede per caso. Succede perché i contribuenti sanno che dopo una rottamazione ci sarà… un’altra rottamazione. La seconda più conveniente della prima e la terza più della seconda.
E fin qui la responsabilità è del legislatore e governante. Succede però anche per responsabilità e scelta del contribuente che adotta non solo il a pagare c’è sempre tempo ma pratica anche il non ti pago. L’adesione, il sì del contribuente alla rottamazione, la compilazione del modulo e la domanda di adesione sono spesso solo e soltanto una cosciente e premeditata manovra dilatoria. Si fa per prendere tempo di fronte al fisco, con già in testa nessuna intenzione di pagare davvero. Il tutto sempre con grande compattezza: prima si evade od elude o comunque non si paga in massa, poi sempre in massa si aderisce alla rottamazione e quindi al terzo atto ancora e sempre in massa non si paga.
Un popolo compatto e coerente.