Carissimi Signori di Gente d’Italia, vorrei sapere notizie del mio cognome. Il mio babbo si chiamava Giuseppe Santostefano, nato a Capo Passero, Siracusa, Sicilia. Tante grazie. José Santostefano

Caro Giuseppe, esistono in 81 comuni in Italia, solo 130 famiglie Santostefano delle quali una cinquantina sono in Sicilia (in Calabria 27, in Lombardia 11, nel Lazio 10, in Abruzzo 10, in Puglia 5, in Friuli Venezia Giulia 4, in Campania 4, in Emilia-Romagna 3, in Piemonte 2, ed 1 in Umbria e Veneto). È uno dei cognomi devozionali legati alla venerazione di Santo Stefano che è stato il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede. Venerato come Santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi, fu il protomartire, cioè il primo cristiano ad aver dato la vita per testimoniare la propria fede in Cristo e per la diffusione del Vangelo. È il protettore dal mal di testa. Oppure potrebbe derivare da uno dei tanti paesi dedicati al Santo.

Per quanto riguarda le famiglie storiche, la tradizione vuole che la famiglia omonima originaria della Biscaglia abbia assunto il cognome attuale da un eremitaggio dedicato a Santo Stefano, passata in Sicilia, godette nobiltà nelle città di Palermo, Trapani e Monte San Giuliano e vestì l’abito di Malta nel 1360. Un Martino acquistò nel 1329 il feudo Falconieri; un Leone possedette il castello e terra di Aquilia nella Val di Noto, che perdette per essersi ribellato ai Martini; un Enrico possedette metà del feudo Mazzaruni che da Perna, sua figlia, fu portato in casa Landolina (1422): un Giorgio, regio cavaliere, fu senatore di Trapani nel 1431-32 e capitano di giustizia nel 1442-43; un Antonio fu senatore di detta città nel 1437- 38 e nel 1442-43; un altro Antonio tenne la stessa carica in Palermo nel 1526-27; un Simone fu castellano del castello di Troina nel 1548, Pietro proconservatore in Trapani 1633.

Luigi comprò la baronia di Calcusa e Fontana Murata, delle quali ottenne investitura l’11 agosto 1662, senatore in Palermo nel 1645/6; Giuseppe fu investito del feudo di Calcusa e Fontana Murata il 13 novembre 1644, sulla quale baronia con privilegio del 13 febbraio 1659 ottenne il titolo di marchese di Murata La Cerda, cavaliere dell’Ordine di Alcantara, governatore del Monte di Pietà di Palermo 1646 – 1659/6; Giuseppe, marchese, governatore di Castellammare di Palermo nel 1737, colonnello nell’Esercito di Carlo III di Borbone; Luigi, marchese, governatore nobile della "Compagnia dei Bianchi" in Palermo nel 1773; Alessio, marchese per investitura del 6 luglio 1807, fu gentiluomo di camera di S.M. Siciliana re Ferdinando III di Sicilia (IV di Napoli), intendente delle province di Messina, Lecce e Caserta, ministro delle Finanze nel Governo Provvisorio di Sicilia nel 1848/49; Fulco colonnello di cavalleria del Regio Esercito Italiano partecipò alle guerre d’indipendenza, commendatore degli Ordini dei SS. Maurizio e Lazzaro e della Corona d’Italia.

Nell’archivio dei passeggeri Ellis Island sono giunti a New York dal 1882 al 1950, troviamo ben 196 persone. Purtroppo nel sito Antenati - Gli Archivi per la Ricerca Anagrafica dove sono conservati moltissimi atti di stato civile dall’epoca napoleonica, non sono ancora censiti gli atti dell’Archivio di Stato di Siracusa. Posso però consigliare una ricerca nel sito Family Search https://www.familysearch.org/ ove può trovare molte notizie sulla sua famiglia.

Pier Felice degli Uberti

Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano