La Calabria di ieri e di oggi raccontata attraverso le sue profonde trasformazioni. L’ultima conferenza della professoressa Maria Teresa Tortorella organizzata lunedì sera presso l’Associazione Calabrese di Montevideo è stata l’occasione per fare un tuffo nel passato recente di una delle regioni italiane maggiormente presenti in Uruguay. Si è trattato del terzo appuntamento di un ciclo di incontri programmato per ogni ultimo lunedì del mese dopo il racconto dell’esperienza dei giovani protagonisti delle borse di studio e una presentazione dedicata a Roma la città eterna.
La Sicilia, Venezia, l’arte e la gastronomia calabrese saranno invece gli altri argomenti che si susseguiranno fino al mese di novembre per un’iniziativa che si propone di "diffondere aspetti della cultura italiana e calabrese". Il lavoro, le città, i calabresi di ieri e di oggi, le feste e la vita: nella sua ultima conferenza, la consultrice dell’associazione ha toccato tutti questi punti approfondendoli in ogni aspetto per un viaggio di andata e ritorno dal passato "tra la nostalgia e la speranza" come scritto nel sottotitolo della presentazione e così motivato: "Nostalgia per le storie che sono state tramandate all’interno delle nostre famiglie ma anche un contrasto molto profondo per una terra che oggi è completamente diversa rispetto a come era in passato e come ci è stata raccontata. Per questo c’è bisogno di aggiornarsi e conoscere i nuovi aspetti. C’è però un filo conduttore in questa lunga linea di tempo con l’emigrazione che continua ancora oggi e vede tanti giovani partire alla ricerca di nuove opportunità lavorative".
La presentazione è partita da una foto, la prima scattata in Calabria di cui si conserva memoria, che è servita come spunto per aprire la serata: si tratta di un gruppo di pescatori di Pizzo impegnati nella consueta caccia al tonno con le reti agli inizi del novecento. Stabilmente agli ultimi posti nella classifica delle regioni italiane più povere, il tessuto economico calabrese oggigiorno si basa principalmente sul turismo e l’agricoltura. Nonostante ciò, come sottolineato dalla professoressa, "uno degli aspetti più interessanti da approfondire oggi è il tema dell’accoglienza dato dall’arrivo dei nuovi migranti". "Sono storie e contesti che ci invitano a riflettere" -conclude- "perché rimandano un po’ alla storia delle nostre famiglie e a tutto ciò che abbiamo vissuto in passato".
Matteo Forciniti