Il Movimento 5 stelle ha depositato la proposta di legge per l’abolizione del canone Rai. Lo ha annunciato Maria Laura Paxia, deputata M5s in commissione di Vigilanza Rai: "Lunedì ho trasmesso agli uffici della Camera la mia proposta di legge per l’abolizione del canone Rai. Non è nostra intenzione privatizzare la Rai, che continuerà ad essere un servizio pubblico", sottolinea Paxia, che poi spiega: "La mia proposta modifica anche i limiti di affollamento pubblicitari, equiparandoli a quelli delle televisioni private. In questo modo la Rai potrebbe essere competitiva nel mercato, mantenendo sempre però la sua funzione pubblica. Con il taglio del canone – conclude Paxia – la Rai dovrà puntare sulla qualità del servizio e non potrà finanziare i maxi stipendi con i soldi pubblici".
La proposta Paxia si baserebbe su un aumento della pubblicità sul modello La 7 che sostituirebbe il gettito del canone. La proposta di legge è stata depositata alla Camera e si affianca alla proposta di legge Liuzzi per la revisione della governance e per togliere la politica dalla Rai. Ad annunciare un’iniziativa sul canone Rai martedì 16 luglio era stato il capo politico M5s e vicepremier Luigi Di Maio, che a margine dell’inaugurazione dell’hub di Poste Italiane a Bologna aveva detto: "Presenteremo una proposta per ridurlo drasticamente. Abbiamo trovato una soluzione che ci consente di ridurre il canone Rai senza danneggiare la qualità del servizio pubblico, che comunque deve migliorare".
Un’uscita che ha colto di sorpresa gli stessi alleati leghisti, alle prese con la vicenda dei presunti finanziamenti russi. "Si allineano a una battaglia storica della Lega", ha cercato di liquidare la cosa Massimiliano Capitanio, segretario della Commissione Vigilanza della Lega. "Lavoreremo insieme per la sua sostenibilità economica. L’operazione segue alla nostra risoluzione per il taglio dei compensi e per la razionalizzazione dei dirigenti".