Lo chiamano oro bianco, si tratta del litio. E se finora in Argentina c'era soltanto una forte attività estrattiva, ora si passerà anche alla produzione di batterie, a livello mondiale e con una partnership italiana. Il progetto è portato avanti dalla impresa Jujuy Litio in collaborazione con JEMSE (Jujuy Energia y Minería, Sociedad del Estado) e l'azienda italiana SERI che nel settore di produzione ha una grande esperienza. "La collaborazione tra la azienda italiana e la provincia di Jujuy rappresenta una iniziativa totalmente innovativa - ha spiegato l'ambasciatore d'Italia a Buenos Aires Giuseppe Manzo - poiché permetterà la trasformazione di una risorsa naturale, il litio, in un motore di sviluppo economico. Così grazie al know how italiano il sistema produttivo jujueno si integra nella catena di valore internazionale in un settore strategico per il futuro di entrambi i Paesi".
L'ambasciatore Manzo ha poi inaugurato il progetto a Jujuy assieme al governatore Gerardo Morales e al vice cancelliere Gustavo Zlauvinen. Il progetto portato avanti con la partnership italo-argentina è una joint venture pubblica-privata che lavorerà parallelamente all'Instituto del Litio per incorporare la tecnologia specializzata e il trasferimento delle conoscenze in tutto il processo. Tutto questo in contrasto con quanto fatto finora dalle compagnie straniere che, pur con sede a Jujuy, Salta o Catamarca, estraevano il litio per poi portarlo nei loro Paesi per la produzione di batterie. Ecco quindi la novità: con questa partnership le batterie verranno invece prodotte in Argentina. Inoltre la SERI avrà l'esclusività una volta che le batterie saranno immesse nella Unione Europea. Secondo la mappa del litio argentino, elaborata dal Servizio geologico degli Stati Uniti insieme al Servicio Geologico Minero, in Argentina ci sono 873.000 ettari per la estrazione del litio, con 53 progetti. La SERI è una società fondata nel 1999 dalla famiglia Civitillo ed ha la propria sede legale a Piedimonte Matese in provincia di Caserta.