Papà, offriamo una pastasciutta a tutto il paese intanto che il fascismo è caduto, poi si vedrà", disse Aldo. E allora, racconta papà Cervi, "andammo a prendere il formaggio dalla latteria in conto del burro che ci impegnammo a consegnare gratuitamente per un certo tempo. La farina l'avevamo a casa e altri contadini l'hanno pure data e sembrava che dicesse: mangiami ora che il fascismo e la tristezza erano andati a ramengo". Fu così che il 25 luglio del 1943 - anche se di lì a qualche mese molte altre cose sarebbero accadute, dall'armistizio ai rastrellamenti all'uccisione dei sette fratelli Cervi - si fece festa. Da casa Cervi partirono alla volta di Campegine i bidoni di latte che contenevano la pastasciutta con burro e formaggio. In piazza fu una notte di canti e balli sull'aia senza il timore che arrivassero le camicie nere. Almeno quella sera.
E domani, il 25 luglio, di "pastasciuttate" se ne faranno oltre novanta organizzate dai partigiani dell'Anpi, dai sindacati e dai Comuni in tutt'Italia per celebrare quant'è bella - e gustosa - la libertà. Non solo a Gattatico, a Reggio Emilia, nel casolare-museo dei Cervi - con Albertina Soliani ad organizzare - , ma anche pastasciutta antifascista nel milanese a Basiano come a Bassano del Grappa, a Bergamo e a Borgo Ticino a Novara. E pastasciuttate a Bolzano come ad Alessandria a Brindisi, a Varese e a Pisa, a Catanzaro e a Cosenza, a Gorizia e al Trullo a Roma. Carla Nespolo, la presidente dell'Anpi, ci tiene a ricordare che "il 25 luglio è festa grande per il nostro paese, perché si celebra la caduta del regime criminale di Benito Mussolini. L'Anpi sarà impegnate in decine di iniziative di memoria attiva. Ricordando la famosa "pastasciuttata" a Campegine offerta dai Cervi lanceremo un messaggio chiaro: il fascismo è e resterà un crimine. Sono intollerabili, oltreché illegali, tutte le manifestazioni apologetiche, cortei in orbace, saluti romani, ma soprattutto le violenze razzistiche. Diremo, inoltre, con forza che le tentazioni autoritaristiche, le barricate disumane contro i deboli in fuga dalle guerre e dalle torture sono fuori dalla Costituzione".
Invita tutti, Nespolo, a festeggiare con la pastasciutta antifascista, perché, come rammentava Alcide Cervi, "le donne si mobilitano nelle case attorno alle caldaie e c'è un grande assaggiare la cottura e il bollore suonava come una sinfonia. Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore". L'elenco dei luoghi delle pastasciutte antifasciste si trova sul sito dell'Anpi.