Estimado Sr. degli Uberti, en primer lugar deseo agradecer a Ud. y a la edición sudamericana de LA GENTE D’ITALIA por esta oportunidad única de acceder a su conocimiento y me excuso por no escribir en italiano porque si espero a redactar correctamente este mensaje, no llegará nunca el momento de enviarlo y tal es mi prisa por saber algo más sobre mis antepasados que hago como otros que le han enviado su consulta a I nostri antenati italiani y Ud. ha tenido la gentileza de leer en español y contestar muy claramente en italiano. Tengo la fortuna de saber que mis antepasados paternos, los LOMBARDI, vienen de la región de Campania, más precisamente de Futani en Salerno y los maternos SARUBBI de Lauria - Potenza en la Basilicata y que éstos llegaron al Uruguay, de donde le escribo, mucho tiempo antes que los anteriores, es decir pasado mediados del siglo XIX. La curiosidad que tengo es que una apreciada profesora de italiano que tuve e italiana ella misma, siempre me decía que los apellidos terminados en “e” y en “i” provenían del norte de Italia, en cambio los terminados en “a” y en “o” eran del sur. Obviamentemi caso desmiente esta afirmación,pero justamente querría saber si existe una regla así de sencilla y algo más sobre mis orígenes. Desde ya muchas gracias y le saluda muy atentamente, Rosa Lombardi Sarubbi
Gentile Rosa, perché non mi ha scritto più notizie sui suoi antenati venuti in Uruguay? Bastava mettere il nome e una probabile data di nascita e potevamo vedere se l’atto di nascita a Futani e Lauria sono già on line. In ogni modo fornisco alcuni semplici dati relativi al cognome delle famiglie, ma prima desidero precisare che non esiste una regola fissa che fa finire i cognomi con una certa vocale, dipende dal luogo e da quello che l’estensore dell’atto di nascita ha capito quando sono stati dichiarati i figli, ci sono famiglie composte da fratelli e sorelle che hanno cognomi leggermente diversi, ma ricordi pure che nel secolo XVI e ancora all’inizio del XVIII i cognomi venivano usati al maschile o femminile a secondo del sesso della persona. Ora parliamo del cognome Lombardi.
Vi sono diverse ipotesi sull’origine di questo cognome: potrebbe infatti derivare dai molti toponimi come ad esempio Alzano Lombardo (Bergamo) e San Vito dei Lombardi (Avellino), oppure dalla cognomizzazione del nome medioevale italo germanico Lombardo, "uomo dalla lunga barba", ed infine dal soprannome indicante la provenienza regionale o etnica (dei Longobardi). Il cognome Lombardi è assolutamente panitaliano diffuso in 2195 comuni. In Italia ci sono 11600 famiglie che portano questo cognome! Mi limito a dire che in Campania, la regione da dove viene la sua famiglia, ve ne sono 1850 circa. Se vogliamo parlare delle famiglie storiche, ricordo che vi era una nobile famiglia, originaria di Genova, propagatasi, nel corso dei secoli, in diverse regioni d’Italia.
Angela Maria Lercari, sorella del Cardinale Nicolò, sposò il 7 gennaio 1704 Anton Filippo Lombardi, nobile genovese. Da essi nacque il marchese Agostino Lombardi che sposò, il 21 marzo 1729, Anna Girolama Palombara, figlia di Morieno, patrizio romano coscritto, e di Anna Girolama, del conte Gian Marcello Tarugi, patrizio romano. Da tale unione nacque il marchese Antonio Morieno Lombardi che, nel 1768, chiese ed ottenne la nobiltà romana, con Senatus Consulto del 7 settembre, di quell’anno. Il Pietramellara confuse questa famiglia con altra famiglia omonima, che fiorì nel secolo XV e XVI, e che era già estinta ai tempi del marchese Agostino Morieno. Infatti, nel 1419 un Ambrogio, del quondam Ceccho Lombardi, fa testamento e nel 1523 in un altro atto, figura Antonio Lombardi.
Sulla famiglia Sarubbi dirò che vi sono in Italia 226 famiglie divise in 104 comuni. In Basilicata, altra la regione della sua famiglia, ve ne sono 116. Sarubbi è specifico dell’area lucano-cosentina, di Lauria, Francavilla in Sinni e Latronico nel potentino, di Stigliano, San Giorgio Lucano e Matera nel materano e di Verbicaro, Santa Maria del Cedro, Orsomarso, Francavilla Marittima e Scalea nel cosentino. Fra le famiglie storiche di questo cognome ricordo una antica e nobile famiglia, originaria della Basilicata, di chiara ed avita virtù, propagatasi nel corso dei secoli in diverse regioni d’Italia. Al dir di autorevoli genealogisti, l’origine di tal cognominizzazione andrebbe ricercata in una modificazione dialettale del nome, di matrice araba, "Sharub", appartenuto, probabilmente, ad un, oggi ignoto, capostipite.
In ogni modo, tal casato, il quale ha goduto del titolo di nobile di Lauria, come si evince dalla pregevole opera "Historia della città e regno di Napoli...", di Giovanni Antonio Summonte, in ogni epoca, sempre è riuscito a distinguersi grazie agli elevati personaggi a cui ha dato i natali. Tra questi, senza nulla levar al valore degli omessi, ricordiamo: Antonio, milite ai servigi di re Alfonso d’Aragona; Camillo, distintosi nella difesa di Malta contro i Turchi, nel 1565; Michelangelo, dottore in "utroque jure", vivente in Lauria nel 1575; D. Biagio, canonico, teologo e commissario apostolico, fiorente in Lauria nel 1592.
Pier Felice degli Uberti
Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano