L’Inps studia i dati e pubblica i risultati del suo rapporto sul reddito di cittadinanza. Le domande non accolte, a tutt’oggi, sono molto di più di un quarto. Si va aldilà delle previsioni. Le richieste non prese in considerazione sono oltre il quaranta per cento rispetto a quelle presentate. In alcuni mesi il trentotto per cento, in altri addirittura il quarantadue. Diffusi ieri i dati Inps aggiornati mese per mese. Su 1,4 milioni di richieste presentate, da marzo al 15 luglio, quelle accettate sono poco più di 895mila. La differenza è quindi di oltre mezzo milione. E va divisa in rifiuti veri e propri per mancanza di requisiti e le domande tuttora sospese. I rifiuti netti raggiungono in alcuni casi il ventisette per cento; venticinque per cento la media. La parte più corposa delle richieste congelate verrebbe da famiglie straniere. Le più esposte ad alti indici di povertà assoluta. Alcune anche in possesso della cittadinanza italiana, bloccate dai paletti restrittivi sistemati dal Parlamento in sede di conversione in legge del decreto istitutivo del reddito di cittadinanza.
Quasi 300mila famiglie hanno ricevuto in soldi, ma non le proposte di lavoro. Erogati 843 milioni. I paletti sopra citati sono finiti in una lunga circolare Inps, parimenti rigida. Incluso la documentazione dei paesi di origine. Le domande congelate possono trasformarsi in rifiuti. Molto alta la percentuale che possa finire proprio così. Ma non è questo l’unico aspetto controverso del reddito di cittadinanza. Secondo l’Istat, un terzo dei beneficiari del sussidio è occupabile. Identica proporzione è inserita nell’intesa stipulata recentemente fra Regioni e Stato sui navigator, i loro presunti tutor. In Campania sono 471 e non avranno un contratto. La Regione non firma la convenzione con Anpal Servizi. La spa a controllo pubblico che ha un contratto di collaborazione fino al 30 aprile 2023. Stipendio fisso annuo lordo da 27mila 338, 76 e 300, anche questi lordi, di rimborso spese, in caso di spostamenti accertati. I dati diffusi dall’Inps parlano di 298.047 famiglie. Ovvero circa trecentomila potenziali lavoratori, dovendone ipotizzare almeno uno per ogni nucleo familiare, Nessuno di questi ha fin qui ricevuto l’sms o la mail di convocazione presso i centri per l’impiego, per la presa in carico, la stipula della disponibilità al lavoro e le tre offerte di lavoro.
I Comuni non hanno dato finora segnali circa la chiamata per le otto ore di lavori utili. Forse se ne riparlerà a settembre, però forse; la certezza non c’è. A settembre quando i 2.980 navigator, dopo in breve ciclo di formazione in agosto, saranno operativi nei centri. Intanto, però, le famiglie che stanno incassando circa 843 milioni sulla card di cittadinanza. Soldi che non saranno chiesti indietro. L’Inps ha già diramato la circolare sul bonus legato a queste assunzioni. L’incentivo c’è, tutto il resto ancora no. Il navigator che ha vinto il concorso è destinato, a prescindere, ai centri per l’impiego regionale. Dove funzionerà da assistente tecnico degli altri operatori. Non sarà più l’orientatore dei beneficiari del reddito, l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, come previsto inizialmente. A Napoli il governatore regionale Pd teme l’esplosione di una bomba sociale. Del tipo: chi assumerà i navigator quando il contratto scadrà nel 2021? Vincenzo De Luca ritiene di aver assunto una posizione chiara: la Regione Campania è contro il precariato. "L’Anpal deve stabilizzare tutti i precari che ha al suo interno. Poi tutti quelli selezionati attraverso la procedura per i navigator".
A Napoli, lunedì, hanno manifestato gli assistenti tecnici vincitori della selezione. Qual è la risposta del vice premier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio? Silenzio assoluto su tutta la linea. Sullo spinoso, delicato, contradittorio argomento è intervento Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati. Pentastellato e di origini campane pure lui, ci terrebbe innanzitutto e da morire alla bella figura. Fico è stato esplicito: "Vanno assunti", anche senza la convenzione che il governatore della Campania tiene nel cassetto o appoggiata sulla sua scrivania. Senza la convenzione, i 471 navigator della Campania non possono firmare il contratto. Come invece stanno facendo in queste ore i colleghi, online. Vincenzo De Luca non arretra però di un passo. Non molla di un centimetro, anzi insiste, determinato ad imporre la propria idea. Questa: i navigator sono una nuova porcheria clientelare". Il linguaggio del Governatore della Campania è crudo. Difficile, molto difficile, dargli però torto.
Franco Esposito