Rai e non solo: la conduttrice del telegiornale (sempre più rari i conduttori) legge un testo di agenzia di stampa semplice semplice, tipo: incendio probabilmente doloso nei pressi di Firenze blocca traffico treni per ore… Poi, immancabilmente, rispondendo quindi a quella che deve essere una disposizione editoriale, prosegue così: "Vi spiega tutto…" e passa linea e parola al giornalista che ha redatto e montato parole e immagini del servizio.
Ci spiega tutto? Ci racconta tutto? Uno che dovesse prendere sul serio l’annuncio della conduttrice/conduttore si metterebbe comodo sul divano o sulla sedia e si farebbe attento. Adesso ci spiegano o, come talvolta dicono, ci raccontano tutto. Tutto è parola grossa. Infatti la promessa "vi spiega tutto","vi racconta tutto" resta regolarmente inevasa. Il Tg Rai (qualunque tg Rai) nel migliore e non frequentissimo caso ti spiega e racconta tutto sì, ma tutto quello che sa, niente di più. E quel che il Tg Rai quasi sempre, tutto quello che il Tg Rai sa è quello che legge o copia dalle agenzie di stampa o dai comunicati ufficiali. Che, ovviamente e per loro natura, non raccontano tutto, tanto meno tutto spiegano. Non è dato sapere se la formula "vi spiega tutto…" sia frutto della creatività redazionale, cioè farina del sacco dei giornalisti o sia invece il colpo d’ala di qualche dirigente che fa finta di dominare il marketing e la fenomenologia delle comunicazioni di massa. In ogni caso questa auto promozione smargiassa è diventata il tratto distintivo, il marchio inconsapevole ma nitido del Tg presuntuoso…e ignorante. Ci spiega tutto e ci racconta tutto ma non sa nulla di più e di meglio di quanto non sia noto, ufficiale, timbrato e vistato dalle autorità. In qualche caso il Tg Rai non ci dà neanche il tutto delle agenzie di stampa e dei comunicati ufficiali.
In qualche caso, sempre più frequenti, anche le fonti ufficiali vengono purgate, per non avere grane, perché c’è tanto zelo a fare i bravi con gli editori di riferimento… Quindi non è raro che il Tg Rai che "ci spiega tutto" mandi in onda di meno e di peggio delle fonti ufficiali. Da segnalare però, oltre al trionfo del "vi spiega tutto", il relativo tramonto del "grazie a…". Seguiva sempre (ora un po’ meno) il nome del giornalista che veniva ringraziato dal suo giornale per aver lavorato per il suo giornale. Strano? Non troppo in un paese dove i contratti (i contratti!) per chi lavora in società pubbliche o para pubbliche prevedono premio di produzione per chi è andato a lavorare, un grazie appunto per essere venuto.