Una decisione interlocutoria. Così la definiscono alcuni club, Juve e Torino tre questi. La lega Calcio accetta il progetto spagnolo di MediaPro con riserva. Comunque, sì della Confindustria del calcio all’ipotesi della creazione di un canale tv della Lega. Il presidente Miccichè e l’amministratore delegato dovranno verificare la fattibilità della proposta di Mediapro entro e non oltre il 30 settembre. L’asta per l’assegnazione dei diritti tv 2021-2024 è in programma a dicembre. Presidente e ad hanno ricevuto specifico mandato dai presidenti dei club di serie A. "Di negoziare e definire l’accordo contrattuale in base all’offerta di Mediapro del 26 luglio di quest’anno".
Il calcio si è poi riunito negli studi di Sky. Tutto il calcio per il varo del calendario del campionato di serie A 2019-2020. E proprio da Sky il calcio rischia di uscire. Nel senso che l’emittente di Murdoch potrebbe perdere i diritti Tv per la trasmissione delle partite di serie A, suo monopolio finora assoluto in combutta con Dazn. L’eventuale perdita metterebbe fortemente a rischio addirittura l’esistenza di SkyItalia. Riducendo l’emittente al ruolo di semplice cliente. Produrrebbe l’evento, senza più alcuna possibilità di gestirlo. La minaccia è rappresentata da una nuova offerta presentata dalla spagnola Mediapro, già protagonista nella precedente asta da lei vinta, poi annullata per motivi puramente formali con successivo strascico a livello giudiziario. In parole povere, Mediapro offre più soldi nella partita per l’aggiudicazione dei diritti Tv per il triennio 2021-2024.
Ieri il giorno del giudizio. Le società riunite in assemblea nella sede della Lega, in via Rosellini a Milano. Una prosecuzione dell’assemblea rimasta aperta dopo l’interruzione concordata lo scorso 8 luglio. Presenti tutti i club, chiamati a pronunciarsi sull’aggiudicazione dei diritti Tv. Ma soprattutto incuriositi, interessati, molto interessati, alla proposta di Mediapro. Presentata nei giorni scorsi dal numero uno spagnolo Jaume Roures, di persona nei giorni a Milano, coadiuvato all’advisor Matteo Mammì, già alto dirigente Sky Italia. Mediapro offre un minimo di 1 miliardo e 150 milioni a stagione. Il minimo è assicurato da una lettera del capogruppo Joye Media, partecipata al 54% dal colosso Oriental Hontal Capital, che si impegna a coprire la cifra. E in aggiunta 55 milioni per i diritti d’autore e 78 per i costi di gestione.
"Serie A Channel" il canale Tv che trasmetterebbe in esclusiva, per sei anni, le partite, i gol, le azioni, le interviste, del massimo campionato di calcio in Italia. Numeri alla mano, 219,7 in più rispetto a quanto versano oggi SkyItalia e Dazn. Cifre molto allettanti per i club, però non tutti attratti e convinti della bontà della proposta, al di là dell’aspetto economico. Tutti qui i dubbi di alcuni presidenti. Agnelli, Cairo, De Laurentiis, molto critici sull’idea di scaricare Sky. Il calcio e SkyItalia sono a un bivio. Ieri i club hanno esaminato a lungo la questione. Se Mediapro vincerà alla fine la partita sarebbero guai seri per SkyItalia e Dazn, già pesantemente sanzionate "per raggiro dei clienti e pubblicità ingannevole da AgCom e Antitrust". Provvedimenti pecuniari, multe di 2,4 milioni, 7 milioni e 500mila euro (questa riguarda solo Dazn). Si registra forte fibrillazione tra i vertici di SkyItalia.
La Lega Calcio non nasconde le preoccupazioni che derivano dal crollo di audience (-31%) nella stagione 2018-2019. Il dato è in forte contrapposizione con il successo realizzato con 2 milioni di abbonati da Mediaset Premium. Il 36% dei clienti è sparito, il 15% ha speso 10 euro per passare a Dazn. Il "Fatto Quotidiano" ipotizza foschi scenari, sotto forma del ridimensionamento dei conti di SkyItalia, che può contare comunque su 5,1 milioni di abbonati. L’obiettivo/ sogno è il raggiungimento di quota 7 milioni. Gli abbonati per il calcio sono 3,2 milioni. Segnali non belli sono rappresentati dalla travagliata chiusura della redazione di Roma e delle chiacchiere continua sulla eventuale soppressione di SkySport 24. Il notiziario pesa in maniera forte sui conti dell’azienda. Ma soprattutto si parla del ridimensionamento degli stipendi per i cosiddetti talent.
In primis, quella di Ilaria D’Amico, attualmente di un milione di euro. Le verrebbe proposto un contratto annuale di 250mila euro. La clientela è in gran parte scontenta del trattamento ricevuto da SkyItalia. Il costo di Tutto il calcio di A e B è passato da 36,80 a 45,10 euro per vedere meno partite, sette invece di dieci. All’aumento (giustificazione: la possibilità di vedere le partite di Champions, sparite però per tre anni dalle trasmissioni Sky, con la clientela che ha continuato a pagare senza vedere) di 10 euro per tre partite e la serie B su Dazn. Se ne riparlerà quindi entro fine settembre, e allora sarà in maniera definitiva. Dentro o fuori, laddove sembra ondivago il partito del no agli spagnoli. In contrapposizione a quello capitanato dal presidente della Lazio, Lotito.
Sotto traccia, lavoreranno le diplomazie. Il sì momentaneo sembra infatti di tipo "condizionato". Condizionato da che cosa? Alle garanzie invocate da alcuni presidenti. Però Mediapro ha fretta, non intende andare oltre il 30 settembre. E ribadisce che "i soldi sono garantiti dal primo all’ultimo euro". La convinzione spagnola è assoluta, nessun dubbio sull’esito finale della partita. Ma con le pesanti penali alle quali andrebbe incontro la Lega come la mettiamo? Non si escludono clamorose sorprese.
Franco Esposito