Tra epica e realtà, gli archeo-speleologi si avventurano tra le grotte del Circeo e trovano la cavità dove Ulisse sarebbe approdato una volta giunto sul litorale laziale.
Il Messaggero riporta i risultati di un affascinante progetto dell’équipe di ricercatori dell’Associazione Sotterranei di Roma, supportato dal Parco Nazionale del Circeo. L’indagine ha portato gli esperti all’interno della fenditura carsica della Grotta Spaccata di Torre Paola. "Una cavità impressionante che squarcia la falesia come un enorme fulmine pietrificato, proprio a ridosso della fortificazione costiera edificata nel Cinquecento", racconta il ricercatore Lorenzo Grassi che ha avuto l’intuizione di spingersi in questo ventre del Circeo. Qui sarebbe stata localizzata l’ambientazione del racconto omerico. Lo studio è risultato compimento delle prime osservazioni dello storico Tommaso Lanzuisi risalenti a 35 anni fa. Il complesso scavato nella roccia combacia alla perfezione con la descrizione e i riferimenti geografici della narrazione omerica.
A riprova c’è anche una Carta del Monte Circeo e Circondarj di S. Felice, realizzata da Giovanni Battista Cipriani nel 1830, dove la fenditura è descritta come "due grotte una sopra dell’altra" e si specifica che "in quella a mare entrano i bastimenti". Gli studiosi affermano che, considerando il livello del Mediterraneo ai tempi del "viaggio di Ulisse", quella zona potrebbe essere stata possibile ricovero per navi e carichi.
I ricercatori Alessandro Paoli, Riccardo Paolucci e Riccardo Ribacchi hanno pagaiato con la canoa fino in fondo alla monumentale cattedrale naturale del fiordo [...] "Le pareti si perdono nelle fitte tenebre, mentre massi ciclopici testimoniano antichi crolli - spiega Grassi - E nella parte più interna, uno stretto cunicolo sembra risalire verso la superficie come antica via d’uscita per il monte" [...] Il solo salone misura 40 metri di lunghezza mentre il soffitto supera i 25 metri di altezza. Il tutto per un volume complessivo di 30 mila metri cubi.