Il 6 agosto di 41 anni fa moriva Papa Paolo VI, pontefice a cui Bergoglio è particolarmente affezionato. "In questa giornata cerco sempre un momento per scendere nelle Grotte sotto la Basilica - dice Papa Francesco in una intervista rilasciata al quotidiano 'La Stampa' - e sostare, da solo, in preghiera e silenzio davanti alla sua tomba. Mi fa bene al cuore".

IL SOGNO DEI PADRI FONDATORI
Il colloquio con il quotidiano torinese è intenso e privo di interruzioni. Il Sommo Pontefice ha auspicato che "l'Europa torni a essere il sogno dei Padri Fondatori". Che cosa si aspetta? "L'Europa non può e non deve sciogliersi. E' un'unità storica e culturale oltre che geografica. Il sogno dei Padri Fondatori ha avuto consistenza perché è stata un'attuazione di questa unità. Ora non si deve perdere questo patrimonio".

EUROPA SI E' INDEBOLITA
Poi rivela come la vede oggi. "Si è indebolita con gli anni, anche a causa di alcuni problemi di amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla. Dopo le elezioni, spero che inizi un processo di rilancio e che vada avanti senza interruzioni".

UNA DONNA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE UE
Francesco si dice contento della designazione di una donna alla carica di presidente della Commissione europea. "Sì. Anche perché una donna può essere adatta a ravvivare la forza dei Padri Fondatori. Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire".

Per quanto riguarda le sfide principali, "una su tutte: il dialogo. Fra le parti, fra gli uomini. Il meccanismo mentale deve essere 'prima l'Europa, poi ciascuno di noi'. Il 'ciascuno di noi' non è secondario, è importante, ma conta più l'Europa. Nell'Unione europea ci si deve parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di compromesso. No: occorre anche l'ascolto".

L'ESEMPIO DEL DIALOGO ECUMENICO
Secondo il Papa per arrivare al dialogo "bisogna partire dalla propria identità". Bergoglio porta l'esempio del dialogo ecumenico. "Io non posso fare ecumenismo se non partendo dal mio essere cattolico, e l'altro che fa ecumenismo con me deve farlo da protestante, ortodosso... La propria identità non si negozia, si integra. Il problema delle esagerazioni è che si chiude la propria identità, non ci si apre".

IDENTITA' VA INTEGRATA CON IL DIALOGO
"L'identità, spiega il Papa, è una ricchezza - culturale, nazionale, storica, artistica - e ogni paese ha la propria, ma va integrata col dialogo. Questo è decisivo: dalla propria identità occorre aprirsi al dialogo per ricevere dalle identità degli altri qualcosa di più grande. Mai dimenticare che il tutto è superiore alla parte".

CERTI DISCORSI ASSOMIGLIANO A QUELLI DI HITLER
"La globalizzazione, l'unità - spiega il Pontefice - non va concepita come una sfera, ma come un poliedro: ogni popolo conserva la propria identità nell'unità con gli altri". Il pontefice parla anche dei pericoli legati al sovranismo etichettandolo come "un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. 'Prima noi. Noi... noi...': sono pensieri che fanno paura.

SOVRANISMO E' CHIUSURA
"Il sovranismo è chiusura. Un paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un'esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre".