In occasione del G7 di Biarritz, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha annunciato l’aumento del contributo italiano al Fondo Globale per la lotta ad Aids, tubercolosi e malaria per il triennio 2020-2022. L’Italia, già nono donatore in termini assoluti del Fondo e membro del Consiglio d’Amministrazione, contribuirà con 161 milioni di euro nel prossimo triennio (+15% rispetto il precedente triennio) tramite risorse della Cooperazione Italiana.
“L’aumento del contributo italiano al Fondo Globale rappresenta una conferma dell’impegno italiano nel settore della salute. Abbiamo inteso rispondere con responsabilità all’appello del Fondo di intensificare la lotta contro AIDS, tubercolosi e malaria per raggiungere l’obiettivo di sradicare le tre malattie entro il 2030 e salvare 16 milioni di vite nei prossimi tre anni. La salute è una condizione essenziale per lo sviluppo, a partire da quella di donne, giovani, bambini e dei gruppi più vulnerabili. La Cooperazione Italiana dimostra di continuare a poter svolgere un ruolo importante nello scenario globale”, così la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re.
L’impegno italiano risponde all’appello del Fondo Globale per raccogliere 14 miliardi di dollari, al fine di salvare 16 milioni di vite tra il 2021 ed il 2023, evitare 234 milioni di infezioni o nuovi casi, ridurre le diseguaglianze e rafforzare i sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di porre fine alle epidemie entro il 2030, come previsto dall’Obiettivo n.3 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
La Salute Globale rappresenta una delle priorità della Cooperazione Italiana, che tradizionalmente svolge un ruolo di primo piano a livello globale nel sostegno ai sistemi sanitari dei Paesi in via di sviluppo sia a livello bilaterale che multilaterale.
Il Fondo Globale, lanciato durante la Presidenza italiana G7 del 2001, ha contribuito a salvare 27 milioni di vite, riducendo di un terzo il numero di decessi causati da AIDS, tubercolosi e malaria, investendo più di 41 miliardi di dollari a sostegno dei Paesi maggiormente colpiti.
Il Fondo opera in più di 100 paesi e concentra il 92% delle risorse nei Paesi a reddito basso e medio-basso che registrano un’alta incidenza delle tre malattie, con il 65% dei programmi attuati in Africa Sub-Sahariana. Alcuni dei Paesi in cui opera il Fondo, soprattutto africani, sono prioritari per la Cooperazione italiana (ad esempio Etiopia, Mozambico, Sudan).
Solo nel 2017, tra i risultati conseguiti in tali Paesi, 17.5 milioni di persone sono state beneficiarie di trattamento antiretrovirale contro l’AIDS e 79 milioni di persone esaminate, 5 milioni di persone in cura contro la tubercolosi, 197 milioni di reti anti-zanzare trattate e distribuite ed un terzo delle proprie risorse investite per il rafforzamento complessivo dei sistemi sanitari.
Il 9-10 ottobre prossimi si svolgerà a Lione la 6a Conferenza di Rifinanziamento del Fondo Globale dove saranno annunciati tutti gli impegni della comunità internazionale per raggiungere tali obiettivi.