"L’auspicio di un nuovo inizio per il Comites". Mostra un leggero ottimismo Alessandro Maggi, presidente del Comitato degli Italiani all’Estero di Montevideo, subito dopo la nomina dei cinque nuovi consiglieri che hanno fatto il loro esordio nell’ultima riunione della settimana scorsa: Mario Darino, Patricia Bardini, Nelly Russomanno, Alfredo Tortorella e Pascual Micucci. Primi tra i non eletti nella lista di Aldo Lamorte, i nuovi membri prendono il posto dei cinque recentemente espulsi dall’Ambasciata: Mario Coppetti, Fiorella Fazzini, Francesco Gentile, Eduardo Supparo e Ana Maria Bonito.
Era dall’agosto del 2017 che il gruppo si era autoescluso dalle sedute dell’organismo dopo la tormentata vicenda che portò a un cambio di esecutivo in seguito alle dimissioni di Claudio Melloni. Estromesso dal potere, l’ordine impartito da Lamorte ai suoi fu la via dell’abbandono e del boicottaggio in questi due lunghi anni di continue assenze che hanno contribuito in maniera determinante ad affossare un organismo debole e continuamente alle prese con le difficoltà per raggiungere il quorum necessario per le sue sedute. L’intervento dell’Ambasciata è arrivato con un madornale ritardo dopo la richiesta delle altre due liste presenti nel Comites in base al terzo comma dell’articolo 8 della legge 286 del 2003 secondo la quale bastavano solo "3 assenze consecutive immotivate" per procedere alla decadenza dalla carica.
E invece perché in Uruguay si è dovuto aspettare così tanto per ripristinare la legalità? Tra gli espulsi spicca il caso della Fazzini che intascò 20mila pesos di fondi pubblici per rinnovare la pagina web istituzionale come deciso unilateralmente da lei stessa in palese conflitto d’interessi. Uno scandalo finito nel dimenticatoio e su cui le istituzioni italiane non hanno mai speso una parola. Cala il sipario dunque su un raggruppamento nato come Maiu (Movimento Associativo Italo Uruguaiano) espressione -seppur sempre nascosta- del partito governativo Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero) e fortemente legata al Partido Nacional uruguaiano. Paradossalmente a salvarsi (almeno per ora) dall’espulsione è stato lo stesso Aldo Lamorte: per mantenere il posto gli è bastato riapparire dopo il lungo letargo di due anni nella seduta del 18 giugno per venire a fare la spalla dell’ambasciatore Piccato sulla storia del nuovo consolato e scappare via subito dopo al seguito del diplomatico.
"L’auspicio è che adesso si possa voltare finalmente pagina. Quello che è successo non è normale ma da oggi mi auguro che ci possa essere un nuovo inizio per il Comites o che almeno si possa garantire il funzionamento" afferma a Gente d’Italia il presidente Alessandro Maggi cosciente che il tempo a disposizione è abbastanza scarso dato che restano solo pochi mesi in vista delle prossime elezioni previste per l’aprile del 2020. "La maggior parte dei nuovi consiglieri ha manifestato la volontà di partecipare e questa è una buona notizia affinché il Comites possa essere più attivo rispetto al passato e si possano organizzare nuove iniziative".
Matteo Forciniti