Me presento, soy Alvaro Barabino, vivo en Montevideo Uruguay y me interesa saber el origen de mi apellido paterno - tengo la ciudadania italiana con su respectivo pasaporte, y fue mi bisabuelo Carlo Filippo Barabino Bianchi que llego al Uruguay.- En italia fue bautizado en la iglesia de santo Esteban de Borzoli en aquella epoca un pueblo cercano a la ciudad de Genova, en el año de 1835 y sus padres se llamaban Filippo Barabino y su madre Rosa Bianchi.- me han llegado tres versiones a) Barabin persona desprolija y/o sucia en zeneise, b) Barabba o sea Barrabas o c) Bar rabino o sea hijo de rabino.Muchas gracias por aportar sus cuantiosos conocimientos para saber mas de nuestros origenes.- un saludo desde el Uruguay. Alvaro Barabino
Gentilissimo Alvaro Barabino, purtroppo fra gli atti dell’Archivio di Stato della Restaurazione non trovo Borzoli e così non posso vedere chi dei suoi antenati era presente. Però è on line il censimento del 1806 di Borzoli dove compaiono vari Barrabino (sì, scritto con la doppia B) e Bianchi. Borzoli oggi è un quartiere nella zona occidentale di Genova posto su un'altura a cavallo tra Sestri Ponente, verso il mare, e Rivarolo, in Val Polcevera. È stato comune autonomo fino al 1926 quando fu soppresso in occasione della costituzione della Grande Genova e il suo territorio smembrato, anche a livello amministrativo locale, tra quelle che allora erano chiamate delegazioni attigue.
La versione più diffusa sul cognome Barabino è quella che dovrebbe derivare dal nome Barabba (dall'ebraico-aramaico bar, "figlio", e abba, "padre", quindi "figlio del padre"). In Italia vi sono 362 famiglie Barabino diffuse in 100 comuni. Nelle varie regioni italiane ne troviamo 246 in Liguria, 37 in Piemonte, 21 in Sardegna, 16 in Lombardia, 5 in Toscana, 2 nel Lazio, ed 1 in Sicilia, Trentino Alto Adige, Abruzzo, Marche e Veneto. Fra i personaggi famosi di questa famiglia troviamo: Niccolò, che nacque a Sampierdarena il 13 giugno 1832 da una modesta famiglia di artigiani. Poiché dimostrava una forte propensione per il disegno, suo padre nel 1844 si decise ad iscriverlo all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, dove studiò per circa dodici anni pittura sotto la guida di Giuseppe Isola, artista che oscillava tra accademia e moderato romanticismo.
Ricordo anche Carlo Francesco, nato a Genova l'11 febbraio 1768. Architetto, appartiene al gruppo di maestri operanti nella prima metà del sec. XIX entro l'ambito della cultura neoclassica. Dal padre Antonio, capomastro e imprenditore, fu avviato agli studi presso la scuola di architettura della Accademia Ligustica e, contemporaneamente, seguì gli studi letterari, considerati indispensabili per la formazione degli architetti; all'età di venti anni, completò a Roma la sua educazione classicistica, rilevando e disegnando i monumenti antichi. Affermatosi nei concorsi indetti dalle Accademie di S. Luca e di Parma, tornato a Genova (1793) dopo circa sei anni di soggiorno a Roma, iniziò la sua attività (facciate di casa Ravara a Pontedecimo e di casa Massuccone a Genova; interno del palazzo Negrone, oggi de Cavi, e in collaborazione con il padre, altari principali della chiesa di Nostra Signora del Rimedio).
Altro personaggio illustre, Mons. Giacomo Barabino, nacque a Genova il 2 aprile 1928 da Antonio e Luigia Parodi. Entrato nel Seminario Minore del Chiappeto a Genova il 14 ottobre 1940, ordinato Sacerdote da S.Em. il Card. Giuseppe Siri il 29 giugno 1952, presta servizio per alcuni mesi nella Parrocchia di Pegli e poi, come vice parroco, nella Parrocchia di San Siro a Nervi. Il 14 luglio 1953 è chiamato a servizio diretto dell'Arcivescovo come Segretario, incarico che ricoprì per 21 anni. Nominato il 25 maggio 1974 Vescovo Titolare di Ravello e Ausiliare dell'Arcivescovo di Genova per la Diocesi di Bobbio, riceve l'ordinazione episcopale il 24 giugno 1974 nella Cattedrale di San Lorenzo in Genova e il 14 luglio 1974 fa solenne ingresso nella Cattedrale di Bobbio. Nel 1986, essendo stata incorporata a Genova la diocesi di Bobbio, viene nominato anche Vicario Generale dell'Archidiocesi di Genova-Bobbio. Nominato il 7 dicembre 1988 Vescovo di Ventimiglia-San Remo, la domenica 5 marzo 1989 fa solenne ingresso nella vetusta Cattedrale di Ventimiglia e dà inizio al suo ministero pastorale nella Diocesi Intemelia, Dopo 15 anni, il maggio 2004 termina il suo mandato, rimanendo in Diocesi come Vescovo Emerito. È deceduto a Vallecrosia il 25 maggio 2016.
Pier Felice degli Uberti
Presidente Istituto Araldico Genealogico Italiano