Erdogan invade la Siria… alt, stop, fermo immagine. E rewind: quando Saddam invase il Kuwait cosa accadde? Accade addirittura una coalizione, un esercito internazionale capeggiato dalle Forze Armate Usa. Ma c’erano anche altre divise, altri uomini in armi in quell’esercito mondiale o quasi, anzi quasi tutto occidentale. C’eravamo anche, perfino noi italiani. Esercito, coalizione internazionale (soprattutto occidentale) per difendere con le armi l’assoluto e inderogabile principio che nessuno si può prendere la terra di altri Stati. Principio da difendere per sicurezza, per ragioni di sopravvivenza. Principio da difendere ad ogni costo perché se passa che uno Stato può invadere l’altro e gli altri stanno a guardare si finisce, storia insegna senza eccezioni, a guerra.
Guerra che non si limita a restare confinata là dove il principio è stato violato. Quindi coalizione ed esercito internazionale, soprattutto occidentale, per ricacciare Saddam e le sue truppe indietro, fuori dal Kuwait. E fu Desert Storm, Saddam sconfitto. E Saddam descritto, raccontato, vissuto dai governi, dalla stampa e dalla tranquilla gente d’Occidente come dittatore, sanguinario e pure mostruoso. Prova ne sia che invadeva le terre altrui. Ma l’Occidente gliela aveva fatta vedere, gli aveva dato lezione e l’Occidente con Desert Storm aveva dato lezione al mondo che certe cose non si fanno. Non si fanno?
Qualche decennio dopo un altro capo di Stato, il turco Erdogan, invade la Siria con i suoi carri e ne bombarda la parte settentrionale con i suoi aerei. Obiettivo dichiarato: prendersene un pezzo di quella che è la Siria. Argomento di legittimità invocato da Erdogan: mi serve una fascia di sicurezza, uno spazio vitale di 30, 40 chilometri di profondità, me lo prendo. L’argomento ha una sostanziale e formale affinità con i Sudeti negli anni ’30 del secolo scorso o con il coevo corridoio con Danzica. Ma chi se li ricorda i Sudeti? I Su che..? E che fa l’Occidente di fronte ad Erdogan che si prende con i carri armati un pezzo di Stato altrui? Lo invita a non esagerare, a non ammazzare troppi civili e troppa gente in generale, ammazzarne solo un po’.
Trump presidente Usa che ad Erdogan ha dato via libera non perde l’occasione per una nuova recita bugiarda. Ha ritirato i soldati americani per far passare i turchi e ora twitta: "Non buona idea invadere la Siria". Suprema e sfacciata ipocrisia. Gli europei ammoniscono, pregano gentilmente Erdogan di fare piano o almeno in fretta. Putin, la Russia che Occidente non è e che ha soldati in Siria, mostra ad Erdogan i confini che non deve passare. Non quelli della Siria, quelli dei suoi interessi. In sostanza tutti, proprio tutti salvo l’Iran, dicono ad Erdogan: faccia pure ma non sporchi troppo in giro. Nessuna coalizione, nessun esercito internazionale a fermare l’invasione della Siria da parte della Turchia.
Ma che sei matto? Erdogan è forte, la Turchia è militarmente forte, che vuoi sia un pezzo, pezzetto di Siria? E poi di chi è quel pezzetto di Siria? Già, di chi è? Teoricamente di Damasco, di Assad. Ma Assad è un cattivo internazionale quindi per l’Occidente diritti non ne ha. Quel pezzetto di Siria più o meno è stato per qualche anno dell’Isis e dei suoi alleati (Isis da cui la Turchia di Erdogan comprava petrolio clandestino in cambio in cambio di facilitazioni varie al confine). Isis macella occidentali. Isis cacciato di lì dai curdi. Ma i curdi Erdogan li vuole cacciare dalla porta di casa, dal cortile di casa e dal quartiere di mondo dove sta la Turchia (possibilmente dalla faccia della Terra ma non si può avere tutto). E quindi di chi è quel pezzo di Siria? Se lo prenda il più forte, l’Occidente accetta anche se fa qualche manfrina e moina di finto turbamento.
Invasore forte può, invasore debole non può: questa la regola di comportamento che l’Occidente si dà e mostra. Lo terranno a mente dittatori presenti e futuri: se sei debole e invadi sei un mostro sanguinario, se sei forte e invadi sei un leader irruento. Ancora, nella sua lungimiranza l’Occidente (Trump in testa) sta di fatto liberando circa 12 mila combattenti dell’Isis ora tenuti in prigione dai curdi. Ma stiamo… sereni: Trump ha detto che la guerra all’Isis l’ha vinta ed è finita. Due bugie in una: quella guerra l’hanno vinta i curdi che Trump consegna al macello per mano turca e ora quella guerra avrà nuove truppe e territorio per riaccendersi. Davvero uno dalla vista lunga alla Casa Bianca.
Alessandro Camilli