La Campania dell’arte si dà una mossa. Esposto con fermezza a parole, lo sguardo decisivo al futuro si accompagna a un dubbio. Le promesse del Governo si tramuteranno i fatti? Detto del punto di domanda, è doveroso il passaggio ai progetti. Regione proprietaria di inestimabili tesori che quotidianamente incantano i visitatori provenienti da tutto il mondo, la Campania avverte finalmente l’esigenza di mettersi al passo coi tempi. L’immenso straordinario patrimonio d’arte necessita di interventi. Costosi, certo, ma assolutamente indispensabili. In visita a Napoli, il ministro Franceschini, d’intesa con le autorità locali, esperti e tecnici, ne ha individuati intanto quattro. Partendo da una entusiasmante certezza. Il Mibact acquisirà il Castel dell’Ovo. Il ministro propone interventi per far rinascere il Parco della Floridiana, al Vomero. Pronti quattro milioni per la realizzazione dell’opera.
I quattro siti cittadini destinati a interventi di valorizzazione sono il Borgo Marinari, davanti a Santa Lucia, una meravigliosa ansa a mezzo passo dal mare, con tanto di porticciolo, all’ombra appunto di Castel dell’Ovo. Dove Napoli è nata in seguito all’approdo della sirena Partenope. "Un luogo fantastico" lo definisce il ministro Franceschini. "Stiamo ragionando con il Demanio per avere la possibilità che sia trasferito ai Beni Culturali. Poi, insieme col Comune, decideremo per un recupero e una fruizione piena". Diventerà un polo di cultura. Il Vomero, poi. Quattro milioni per la Villa Floridiana. "Un intervento vero va fatto perché è un polmone verde per una parte importante della città. Ragioneremo come fare anche in termini di gestione".
La Regione Campania sarebbe pronta a investire sette milioni per il rilancio del centro di produzione Rai, in competizione da qualche tempo col centro di Torino, sul piano delle fiction. Il governatore De Luca attende un progetto dalla Rai. "Non possiamo assistere al declino di una struttura che ha fatto la storia della radio e della tv in Italia". Tradito nel tempo il pensiero di un grande meridionalista storico, Francesco de Santis. "Conosciuto fino a qualche anno fa come il sito archeologico delle file e dei crolli, Pompei oggi è un modello", si compiace il ministro, entusiasta di poter mettere l’accento sul fatto che "il modello Pompei gode dell’ammirazione del mondo intero, anche per l’utilizzo dei fondi Ue".
Gli Stati Generali della cultura si sono riuniti nel Teatrino di Corte di Palazzo Reale. All’unisono il ministro Franceschini e il presidente regionale Vincenzo De Luca: "Non c’è regione al mondo che abbia la potenza culturale della Campania. Arte, storia, paesaggi, musei. Nessun posto al mondo ha tutto questo assieme". Napoli, per dirne una, in questi giorni di fine ottobre, baciata da temperatura primaverile e illuminata da un meraviglioso sole. Il numero delle persone che verranno a Napoli, a Pompei, in Campania è destinato a crescere in maniera esponenziale. I numeri attuali, riferiti in particolare a Pompei, dimostrano che quando c’è la volontà di fare si raggiungono importantissimi risultati, e in breve tempo. Franceschini è intenzionato a non mollare la presa, promette di darci dentro con energia e notevole continuità.
Al teatro San Carlo c’è stato un incontro con il nuovo sovrintendente Lissner, alla presenza del sindaco De Magistris e del governatore De Luca. Impegnati nel quotidiano a beccarsi senza soluzione di continuità, in un ping-pong dialettico al limite della querela, si sono stretti la mano, davanti al ministro Franceschini. Ne è scaturito l’impegno solenne delle parti, Regione e Comune, finalizzato al recupero pieno di Napoli e alla fruizione ancora maggiore del patrimonio artistico della città. Il segretario generale del Mibact, Salvo Nastasi, ha promessa una visita al Museo di Capodimonte nella prossima settimana.
Franceschini torna in Campania, a Ercolano, già oggi, per la riapertura della casa del bicentenario. La Regione Campania – parole del governatore De Luca – ha investito mezzo milione di euro. Soldi veri destinati al patrimonio culturale della Campania. Comprese le leggi sul cinema e sul teatro, il distretto dell’audiovisivo, la digitalizzazione del patrimonio culturale. Pieno d’orgoglio il presidente De Luca. "Disponiamo della metà del reddito pro capite rispetto alla Lombardia, eppure abbiamo investito lo stesso nella rinascita di Pompei, nel museo del Madre, e in numerosi eventi artistici e culturali e nel Teatro San Carlo". Ma c’è ancora tanto da fare.
Durante Stati Generali della cultura sono emersi contributi e proposte da parte dello scienziato (Marco Salvatore), del politologo (Mauro Calise), del sociologo Mimmo De Masi, dell’esperta in valorizzazione dei beni culturali, Patrizia Nardi, e del giornalista Marco Demarco, editorialista del Corriere del Mezzogiorno. All’invito unico "uniamoci per la ottenere la sede nazionale dell’Agenzia della ricerca a Napoli". Il tema più citato e sentito gli investimenti a favore dei giovani. Al dibattito dei giovani neppure l’ombra. Non c’era proprio nessuno. Un’assenza imbarazzante.
Franco Esposito