"Perché Oscar? Chiamiamolo con un nome di donna, chiamiamolo Anna": la provocazione non poteva appartenere che ad una regista provocatrice come Lina Wertmuller che a Los Angeles, ai Governors Award dell'Academy, ha ricevuto l’'Oscar alla carriera.
La regista, 91 anni, non ha perso la sua verve e la sua ironia trasformando il gala in un happening divertente. Un riconoscimento dovuto alla prima donne che nel 1976 ottenne la candidatura all’Oscar alla regia per il film "Pasqualino Settebellezze". Con lei, sul palco californiano, ecco le colleghe Greta Gerwig e Jane Campion e poi le amiche italiane Isabella Rossellini e Sophia Loren.
Lina Wertmuller, che aveva accanto la figlia Maria Zulima Job, ha ottenuto dunque ciò che poteva avere oltre 40 anni fa. Con lei, nel suntuoso Ray Dolby Ballroom sono stati premiati David Lynch e Wes Studi, il primo indiano americano a ricevere la statuetta, oltre a Jean Hersholt a Geena Davis per il suo lavoro per l'eguaglianza di genere. Quando Sophia Loren è salita sul palco per introdurre la Wertmüller, la serata ha avuto una svolta elettrizzante.
"Lina, sono venuta per te, per abbracciarti e per baciarti perché era tanto tempo che non ti vedevo, e stai benissimo, brava, brava" ha detto Loren in italiano. Poi, in inglese: "Il primo film che abbiamo fatto insieme è stato un po' più di 40 anni fa, ma gli aggettivi per descrivere Lina sono gli stessi: piena di passione, giocherellona, onesta e brillante. Quando la incontri capisci immediatamente che sei alla presenza di un incredibile talento ma anche di una donna indimenticabile, un'artista che ha fatto storia essendo se stessa".
Sullo schermo sono comparse le clip dedicate a Wertmüller di Quentin Tarantino, Sophia Coppola e Jodie Foster e spezzoni del film "Dietro gli occhiali bianchi" di Valerio Ruiz. "Il cinema di Lina Wertmüller per me è il cinema della seduzione", ha detto Gerwig. Jane Campion aveva l'incarico di parlare delle donne registe nella storia dell'Academy, lei che l'Oscar l'ha vinto per "Lezioni di piano": "È una storia molto corta, più un haiku. Cinque donne, un Oscar; ma per gli uomini è un'altra storia".
Dopo aver ricevuto il premio "Genio ed Eccellenza Italiana nel Mondo" nell’aula del Senato, per la regista è il momento del riconoscimento internazionale per l’insieme delle sue opere originali e ironiche, da "Pasqualino Settebellezze" a "Mimì metallurgico ferito nell’onore", da "Film d’amore e d’anarchia – Ovvero Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza" a "Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto". La Wertmüller ha esordito sul grande schermo come segretaria di edizione in "E Napoli canta!" di Armando Grottini (1953) e più avanti è aiuto regista e attrice di Federico Fellini nelle pellicole "La dolce vita" (1960) e "8½" (1962). Il suo esordio come regista avviene nel 1963 con "I basilischi", amara e grottesca narrazione della vita di alcuni poveri amici del sud, che le valse la Vela d'argento al Locarno Festival. Nel 1968, celata sotto lo pseudonimo di Nathan Witch, diresse persino un western all'italiana, "Il mio corpo per un poker" con Elsa Martinelli. Nella seconda metà degli anni sessanta nacque la sua collaborazione con l'attore spezzino Giancarlo Giannini, che è presente nei suoi grandi successi "Mimì metallurgico ferito nell'onore" (1972), "Film d'amore e d'anarchia" (1973), "Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" (1974), "Pasqualino Settebellezze" (1976), "La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia" (1978) e "Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici" (1978).
Il 1983 è l'anno di "Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada", opera che affronta con leggerezza e coraggio il tema del terrorismo. Del 1986 è la prima delle sue rare incursioni nel teatro lirico con la regia della "Carmen" di Georges Bizet, che inaugura la stagione lirica 1986- 87 del Teatro di San Carlo di Napoli, ripresa in diretta su Rai 1. Nel 1997 dirige una "Bohème" all'Opera di Atene. La Wertmüller torna dietro la macchina da presa con la serie televisiva "Francesca e Nunziata" nel 2001, con Sophia Loren e Claudia Gerini e il film "Peperoni ripieni e pesci in faccia" nel 2004, sempre con la Loren.
Il successivo "Mannaggia alla miseria" (2008, con Gabriella Pession e Sergio Assisi) è trasmesso direttamente in prima serata su Rai 1. Nel 2010 le è conferito il David di Donatello alla carriera. Nel 2013 recita un cameo nel film di Riccardo Milani "Benvenuto Presidente!", nel ruolo di membro dei poteri forti, insieme con il collega Pupi Avati, il critico Steve Della Casa e il giornalista Fabrizio Rondolino. Il 22 dicembre 2015 il sindaco di Napoli Luigi de Magistris le conferisce la cittadinanza onoraria.
di MARCO FERRARI