Secondo l’Unicode, il consorzio che "regola" in qualche modo gli emoji, la faccia sorridente qui a fianco, piango dal ridere (1), è di gran lunga quello più comunemente impiegato - rappresenta il 9,9% di tutti gli utilizzi. È seguito in frequenza d’uso dal cuoricino rosso in seconda posizione (6,6%) e, terzo, dalla faccina sorridente con i cuoricini al posto degli occhi (4,2%). Poi, al 3,2%, la versione "angolata" del rido/piango - un rafforzativo che significherebbe "rotolo per terra dalle risate".
Seguono la semplice faccina sorridente (2,0%) e il segno delle mani giunte in preghiera (1,9%). In teoria, lo scopo degli emoji dovrebbe essere quello di esprimere emozioni che non possono essere espresse con le parole. Qualora fosse, allora la popolazione mondiale degli utenti smartphone debba essere straordinariamente noiosa: copre il 27,8% della propria gamma emotiva con soli sei simboli.
Lo standard Unicode invece ne contiene 3.178 ("Emoji 12.1", 10/2019). Sono talmente tanti che spesso non si sa bene cosa dovrebbero rappresentare, tanto meno significare. Ad ogni modo, volendo tenere conto degli umori del mondo intero, Il sito "emojitracker" segue in tempo reale l’utilizzo dei simboli emoji su Twitter. È però sconsigliato (davvero) per gli utenti epilettici in quanto il continuo guizzare dei dati in arrivo potrebbe provocare una crisi.