È stato svelato ieri tra le linee, con un banalissimo comunicato sulla visita del sottosegretario Merlo, il nome dello studio di architettura incaricato di portare avanti il progetto esecutivo del nuovo consolato di Montevideo. Si tratta dello studio Aneiros Diaz che intascherà dallo Stato italiano decine di migliaia di dollari, solo una piccola fetta di una torta ben più grande.
Ma da chi è stata presa questa decisione? E in base a quali criteri? Dubbi che continuano ad alimentare ulteriori sospetti alla luce del misterioso silenzio che accompagna ormai periodicamente le vicende che riguardano il consolato di Montevideo vittima in questi mesi di una gigantesca operazione mediatica da parte del Maie (Movimento Associativo degli Italiani all’Estero), principale sponsor di un progetto fortemente osteggiato da una buona parte della comunità italouruguaiana e finito anche sotto l’attenzione del Parlamento italiano con una interrogazione del Pd.
Sorprende, infatti, che una notizia così rilevante come il nome dello studio di architettura scelto salti fuori così, quasi di nascosto e tra le linee, all’interno del comunicato della solita agenzia di stampa targata Maie che annuncia la visita del sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo e del direttore del Dipartimento italiani nel mondo della Farnesina Luigi Maria Vignali attesi in Uruguay il prossimo venerdì, giorno della proclamazione del nuovo Presidente della Repubblica dell'Uruguay. Nessuna parola, invece, venne spesa dall’ambasciatore Gianni Piccato nel breve intervento di apertura dell’evento sul turismo delle radici dello scorso 18 ottobre quando rivelò nel suo consueto discorso autocelebrativo che la decisione era stata già presa senza però svelare il nome. È davvero questa la trasparenza di cui si riempiono la bocca le istituzioni italiane in Uruguay?
In base alle poche informazioni date da Piccato, sappiamo che sono stati 8 gli studi di architettura che hanno manifestato il loro interesse all’Ambasciata e, tra questi, 6 sono stati gli studi che hanno superato una prima fase di analisi presentando la proposta formale. Nella decisione della scelta finale sono state valutate sia "le garanzie tecniche migliori" che "i costi". "Una notizia strana che mi sorprende".
Questo il commento a Gente d’Italia di Alessandro Maggi, presidente del Comites di Montevideo, sull’improvvisa diffusione del nome dello studio a pochi giorni dall’arrivo di Merlo e Vignali. "Aspetteremo di sentire quello che ci diranno nel prossimo incontro all’Istituto Italiano di Cultura e poi valuteremo cosa si potrà fare" afferma facendo intendere che il Comites chiederà a breve informazioni ufficiali sulla vicenda del consolato di Montevideo arricchita da nuovi silenzi e da nuovi misteri.
Matteo Forciniti